Latina, iniziativa popolare e vie legali contro le estumulazioni d’ufficio

Daniele Mazzoli di AssoConItalia, Sergio Sciaudone del Partito comunista e Antonio Bottoni di Codici

Altro che luogo di eterno riposo! A Latina i morti sepolti rischiano lo “sfratto”, mentre in piazza del Popolo la battaglia contro la retroattività del regolamento del 2009 è affidata ad un’iniziativa popolare di raccolta firme, organizzata dalle associazioni a tutela dei consumatori, Codici, AssoConsItalia e Udicon e dal Partito comunista.

Ieri sono state raccolte un paio di centinaia di sottoscrizioni per chiedere che il Comune prenda una posizione sulle “pretese” della Ipogeo, la società che gestisce il cimitero di Latina. La raccolta di firme continua oggi e domani.

Cosa vuole la Ipogeo? Che tutte le concessioni per le tumulazioni delle salme vengano portate alla durata massima di 30 anni, anche quelle effettuate quando era in vigore la perpetuità e successivamente la durata sessantennale, introdotta per alcune tipologie di loculi come previsto dalla delibera di Consiglio comunale numero 75 del 1993. La Ipogeo, attraverso avvisi pubblici e puntuali affissi sulle tombe, chiede ai cittadini di regolarizzare la posizione dei cari estinti all’interno del cimitero e sulla base di “inesistenza” di contratti procedere alla contrattualizzazione con le regole introdotte nel 2008 che oltre ad abbreviare la durata delle concessioni prevedono anche la tassa sul morto, ovvero un contributo di mantenimento loculo.

Cosa dicono le associazioni e il Partito comunista presenti in piazza con il gazebo di raccolta delle firme? “Nessun rinnovo e nessuna spesa di manutenzione per chi ha una concessione precedente alla gestione privata del cimitero di Latina: no alla retroattività del regolamento cimiteriale del 2009”.

“La raccolta delle firme – spiega Sergio Sciaudone del Partito Comunista si è resa indispensabile dopo il nulla di fatto dell’ultima commissione consiliare Governo del territorio (quella dell’8 ottobre 2019, leggi qui, ndr) in cui l’amministrazione è arrivata impreparata, evitando di rispondere ancora un volta se le richieste della Ipogeo siano legittime o meno. I primi avvisi della Ipogeo sono apparsi a pochi mesi dall’insediamento dell’amministrazione di Lbc, ma ad oggi quest’ultima non ha ancora preso una posizione sebbene in campagna elettorale avesse promesso battaglia contro il gestore del cimitero. Ho sentito dire che il gestore del cimitero avrebbe appreso dopo il contratto sottoscritto con il Comune che i contratti non c’erano. Evidentemente chi è venuto in commissione a riferire non aveva letto neanche gli atti del Comune medesimo. Eppoi, basta con questa storia dei contratti. Al cimitero di Latina – conclude Sciaudone – non ci sono morti abusivi perché le sepolture sono state pagate all’occorrenza, come dimostrano le ricevute di pagamento. Non può ricadere sul cittadino la colpa dell’assenza cartacea del contratto. La contrattualizzazione è di fatto, avendo pagato il dovuto”.

Il Partito comunista e le associazioni presenti in piazza del Popolo consigliano ai cittadini che hanno ricevuto l’avviso di Ipogeo, considerato un avviso di sfratto con “minaccia” di estumulazione d’ufficio delle salme se non si provvedere a “regolarizzare”, a non firmare alcun pezzo di carta proposto dal gestore Ipogeo e a procedere con diffide a non compiere azioni in danno delle sepolture.

Le diffide finora inviate sono una cinquantina, indirizzate alla Ipogeo e al Comune di Latina, nelle persone dell’assessore delegato al cimitero Emilio Ranieri, al segretario generale dell’ente Rosa Iovinella e al dirigente competente Angelica Vagnozzi.

“La gestione cimiteriale è oggetto di un esposto in Procura presentato da un cittadino che si è rivolto anche alla nostra associazione – afferma Antonio Bottoni di Codici -. Oltre alle diffide, stiamo portando avanti anche tre azioni di natura civilistica ai sensi dell’articolo 700 del Codice di procedura civile per bloccare le estumulazioni e per entrare nel merito sulla retroattività del regolamento del 2009 che accompagna il contratto che il Comune ha stipulato con il privato. Ricordo a tutti che il rapporto tra il Comune e Ipogeo è regolato da un project financing in base al quale il privato si è impegnato a realizzare l’ampliamento del cimitero e non a svuotare il vecchio a spese di chi lo ha già pagato”. Tornando alle diffide, Bottoni spiega che solitamente a rispondere è soltanto Ipogeo, sostenendo di aver assolto all’obbligo di comunicazione con gli utenti. “Motivo per cui la diffida viene riproposta. Per quanto riguarda il Comune, invece, soltanto una volta ha risposto, nel senso che Iovinella ha scritto a Vagnozzi di rispondere, ma al momento non abbiamo notizie”.

La polemica viaggia sui risvolti di una complicatissima vicenda giuridica. “L’associazione AssoConsItalia – spiega il referente Daniele Mazzoli, che fa parte anche di Udicon il cui referente è Costanzo Nacci – ha presentato al Comune numerose richieste, per pubblica utilità, di accesso agli atti per verificare lo stato dell’arte delle singole pratiche riguardanti i cittadini e non c’è stata alcuna risposta. Anche noi andiamo avanti con le diffide. Dal 2015 ad oggi abbiamo ottenuto una sola risposta in merito ai contratti, Ipogeo ha detto che era competenza del Comune e il Comune competenza di Ipogeo. Si sono rimpallati la pratica. Ecco, concludendo, speriamo che l’amministrazione comunale tenga conto almeno di questa nostra raccolta di firme. L’invito ai cittadini che hanno trovato il biglietto giallo sulle tombe è di non firmare nulla, se non la nostra petizione. Siamo in piazza fino a domani e pronti a fornire assistenza e delucidazioni”.