Latina, interrogazione di Calandrini sull’intrigo di via Massaro

Nicola Calandrini e Damiano Coletta

Il progetto definitivo per il completamento, in variante al Piano regolatore generale, di via Massaro a Latina resta ancora impantanato con la conseguenza che il ritardo accumulato, per la realizzazione di un’opera strategica, il cui costo complessivo supera gli otto milioni di euro, arrechi un concreto danno all’ente comunale, quindi ai cittadini. E’ con questa motivazione che il consigliere di opposizione Nicola Calandrini è tornato all’attacco sull’argomento, dopo una richiesta di accesso agli atti presentata nelle scorse settimane, con un’interrogazione depositata oggi, indirizzata al sindaco di Latina Damiano Coletta.

La querelle sorta attorno alla proposta di deliberazione relativa al progetto definitivo del completamento di via Massaro è ormai nota. Il 30 luglio 2018 il dirigente dei Lavori pubblici, congiuntamente al dirigente del Governo del territorio, predispone l’atto che sarebbe dovuto approdare in Consiglio comunale per l’approvazione. Ma non ci arriverà mai, perché la segretaria/direttrice generale, nonché responsabile dell’anticorruzione, Rosa Iovinella prende carta e penna e scrive “nuovamente” (non era la prima volta) una nota al dirigente del servizio Lavori pubblici Annunziata Lanzillotta: un richiamo formale, un invito a modificare l’atto perché caratterizzato da una premessa fattuale prolissa ed appesantita da continui rimandi”. Un richiamo che per il dirigente si traduce in una vera e propria invasione di campo, lesiva della sua dignità professionale, tanto da ricorrere ad un avvocato per diffidare il segretario Iovinella all’immediato annullamento della sua nota, minacciando di rivolgersi alle autorità giudiziarie per la tutela dei suoi diritti, compresi quelli risarcitori.

Passa tutta l’estate e non si muove nulla, a metà novembre Calandrini fa richiesta di accesso agli atti, chiedendo copie della documentazione procedimentale (delibere di giunta, determine, ecc.) e di ogni altro atto anche endoprocedimentale. E ora che ha acquisito le copie, il consigliere torna sull’argomento con una puntuale interrogazione, sebbene il dirigente Lanzillotta, prima ancora di lasciare l’ente per trasferirsi al Comune di Formia, sia stata sollevata dal procedimento amministrativo con un decreto del sindaco Coletta affidando ad altro dirigente di riscrivere la delibera di via Massaro secondo le direttive di Iovinella.

Ciò che balza subito agli occhi di Calandrini, tra gli atti acquisiti, è che il segretario/direttore generale, pur richiamando nella sua nota di restituzione indirizzata a Lanzillotta la non conformità della proposta deliberativa alle previsioni del Piano triennale per la prevenzione della corruzione, non ha controdedotto in nessuna delle sue vesti, compresa quella da responsabile dell’anticorruzione, il contenuto della diffida dell’avvocato del dirigente in cui si palesavano presunti profili di illegittimità.

Il consigliere, inoltre, nella sua interrogazione solleva altre criticità, come ad esempio in riferimento al decreto del sindaco con il quale viene messa all’angolo Lanzillotta con “scarsa motivazione” e alla nota degli assessori ai Lavori pubblici e all’urbanistica, Emilio Ranieri e Francesco Castaldo (che avevano sottoscritto la proposta e quindi l’avevano condivisa), con la quale, pur in assenza di controdeduzioni da parte dell’Ufficio della Segreteria Generale, hanno esortato il dirigente al ritiro della diffida, al fine di ristabilire il rapporto fiduciario con l’Amministrazione Comunale. Secondo Calandrini, Ranieri e Castaldo sarebbero entrati a gamba tesa su una questione gestionale.

Ma c’è dell’altro, per il capogruppo di Fratelli d’Italia. E lo evidenzia prima di rivolgere le domande al sindaco sulla questione di via Massaro.  Calandrini prende il richiamato Piano triennale per la prevenzione della corruzione, sottolineando che indica quale misura di prevenzione del rischio che le proposte di deliberazione debbano essere adeguatamente motivate e contenere tutti gli elementi di fatto e di diritto necessari alla deliberazione dell’organo collegiale. Come a dire che la delibera predisposta da Lanzillotta fosse perfettamente in linea con il piano anticorruzione e che invece Iovinella l’ha bollata come troppo prolissa? Calandrini non entra nel merito, ma piuttosto segnala il fatto che la proposta di deliberazione di “Revisione contrattuale del corrispettivo annuo dovuto all’ azienda speciale Abc per l’anno 2018” datata 26 ottobre 2018 è stata catapultata nel giro di poche ore in commissione congiunta Ambiente e Bilancio (convocata d’urgenza) ed inserita in un corposo ed impegnativo ordine del giorno del Consiglio comunale del 6 novembre e poi approvata con i soli voti della maggioranza. Come dire, forse, due pesi e due misure.

Ma tornando a via Massaro e al progetto congelato, Calandrini interroga il sindaco per conoscere:

  1. quali siano, rispetto alla normativa di riferimento ed alle evidenze della proposta di deliberazione 126/2018, le parti “della premessa fattuale” , “prolisse”  e di appesantimento “dai continui rimandi”, che non hanno consentito l’ulteriore corso della proposta di deliberazione medesima e stanno ritardando, oltre ogni ragionevole tempo, l’approvazione del “Progetto Definitivo in Variante al Prg” di Via Massaro, opera  strategica per il Comune i cui costi complessivi sono quantificati in 8.300.000,00 euro;
  2. perché la proposta di deliberazione 126/2018, anziché formare oggetto di esame da parte degli Assessori, non è stata sottoposta all’esame della competente Commissione Consiliare e quindi al Consiglio Comunale con i rilievi, le osservazioni, le controdeduzioni degli Uffici in modo da consentire ai Consiglieri Comunali di conoscere ed esprimersi sugli stessi intervenendo, se del caso, con la proposta di modifica in modo da non bloccare, per mesi, l’approvazione dell’opera medesima e si è invece deciso di assumere il Decreto Sindacale n. n. 65 del 30.11.2018 di assegnazione del procedimento ad altro Dirigente;
  3. quali sono i tempi ancora necessari perché gli Uffici elaborino la proposta di deliberazione per l’approvazione del progetto definitivo dell’opera di cui trattasi e se è stato già verificato e valutato la loro compatibilità con i tempi concessi dal provvedimento di finanziamento.