Latina, la rivolta degli ambulanti: stato di agitazione e mobilitazione tra le bancarelle

Il mercato settimanale

“Entro 12 anni noi commercianti ambulanti andremo incontro a una morte certa”. Si è svolto ieri a Formia l’incontro promosso Marrigo Rosato (all’indomani del suo licenziamento dalla Confcommercio provinciale)  per discutere le possibili iniziative giuridiche e politico-sindacali per scongiurare la applicazione della direttiva bolkestein e della intesa stato-regioni. Erano presenti delegazioni di operatori ambulanti titolari di posteggio nei mercati di Latina, Sermoneta, Terracina, Fondi, Formia, Gaeta, Lenola, Itri, Minturno, che a loro volta hanno deciso di dimettersi dalla Confcommercio.

Hanno partecipato anche operatori titolari di posteggio in alcuni mercati della provincia di Frosinone (San Giorgio a Liri, Cassino, Pontecorvo ed Aquino). Dopo una disamina della problematica, gli operatori hanno deciso all’unanimità di dichiarare lo stato di agitazione della categoria e di sviluppare una intensa attività che interesserà tutti i mercati della provincia di Latina e Frosinone con assemblee, incontri e  iniziative di protesta. La prima assemblea generale si terrà  a Fondi, lunedì 2 maggio, presso il Martino Club Hotel via Flacca km 4.150, alla assemblea saranno invitati i sindaci, i senatori e deputati ed i consiglieri regionali eletti nel nostro territorio. “E’ assurdo ed inconcepibile – sostiene Marrigo Rosato – che nel pieno di una grave crisi economica che ha colpito tutto il commercio l’Unione Europea e lo Stato, con il consenso e la complicità delle associazioni di categoria ed in particolare della Fiva Confcommercio, abbiano dichiarato che circa 200.000 aziende in Italia, di cui ben 1.700 nella provincia di Latina, dovranno cessare la loro attività fra 12 anni. E quale sarà il futuro degli operatori ambulanti e delle loro famiglie? Diventeranno tutti disoccupati e  dovranno inventarsi un nuovo lavoro? Perché devono cambiare un mestiere che amano e che sanno fare, alcuni da generazioni? E quale sarà l’impatto sociale di questa assurda decisione? E cosa ne sarà dell’indotto che vive attorno al commercio ambulante? Parliamo di migliaia di grossisti nei vari poli di Nola, di Napoli, di Roma e dei distretti calzaturieri delle Marche e della Campania, nonché delle centinaia di commercialisti, fiscalisti e persino artigiani meccanici, elettrauto, gommisti e carrozzieri che sviluppano le loro attività in rapporto agli ambulanti. Tutto questo sistema di imprese – conclude Rosato – rischia di collassare . E quale sarà il destino delle centinaia di mercati giornalieri e settimanali che rendono vive le nostre città e paesi ed offrono un servizio a milioni di consumatori? Questa prospettiva può ancora essere evitata prima che le amministrazioni avviino le procedure con la messa a Bando dei posteggi nei mercati con una scadenza di 12 anni e per questa ragione hanno deciso di mobilitarsi e di coinvolgere al loro fianco le forze politiche e le amministrazioni comunali per preservare il futuro di una categoria ed il  destino dei mercati settimanali e giornalieri”.