Latina, la scrittrice Maria Armellino presenta il libro “Dimmi dove abiti”

Maria Armellino

Si svolge venerdì, 23 settembre, alle 18, presso la Casa del combattente, in piazza San Marco a Latina, la presentazione del nuovo libro di Maria Armellino “Dimmi dove abiti…Itinerari per le vie della città di Latina”, pubblicato da Herald Editore. L’incontro, patrocinato dal Comune di Latina, sarà coordinato da Eugenio Benetazzo con gli interventi dell’architetto Antonio Magaudda, del presidente di Italia Nostra Sezione di Latina (“Evoluzione urbanistica e toponomastica dal 1945 a oggi”) e dell’autrice del testo. Il libro raccoglie 156 articoli pubblicati sul settimanale di Latina “La Piazza” diretto da Pietro Antonelli, dal 21 febbraio 2004 al 19 giugno 2010.

I luoghi e le memorie

“Ad abitare le nostre strade vi è anche un popolo di personaggi, vissuti in tempi lontani e recenti, i quali hanno arricchito con la loro vita la storia locale o nazionale – spiega Maria Armellino -; inoltre compaiono sulle tabelle stradali tutta una serie di avvenimenti significativi e di luoghi geografici più o meno rievocativi di memorie. Queste denominazioni si legano, col tempo, al vissuto della collettività e dei singoli, caricandosi di significati specifici che vanno oltre l’indicazione. Tutto ciò rende estremamente interessanti questi itinerari che si svolgono dapprima a spirale nel centro storico di Latina, quindi intorno alla rima circonvallazione che lo ingloba, per poi considerare ad uno ad uno i vari quartieri”.

La toponomastica e i suoi cambiamenti

Con la caduta del Fascismo, l’avvento della Repubblica e la nuova denominazione della città avvenuta nel 1945, molti nomi furono cambiati, anche se alcune vie e piazze li conservano ancora. “Le strade cittadine erano poche, allora – afferma Maria Armellino nella prima scheda del libro intitolata ‘Toponomastica antica e recente’, che funge da introduzione -; oggi Latina ne conta circa un migliaio. Mentre nel centro storico si è cercato di rievocare figure storiche di rilievo e talvolta legate alla Fondazione, ma in un certo senso mescolate fra loro, nei quartieri della successiva espansione ed in quelli più recenti si è seguito un certo criterio di omogeneità, raggruppando ad esempio i nomi di antichi popoli o città, nazioni, artisti, e così via. Tutto questo – conclude Armellino in questa prima scheda introduttiva dell’opera – incontreremo nei nostri percorsi settimanali, con spirito di ricerca, alla scoperta dell’anima della città, che si rivela anche nei nomi delle sue vie”.