Latina, Lessio: “Ristoro nucleare? Aspettiamo l’esito della sentenza d’appello che interessa gli altri comuni”

Il consigliere Matteo Coluzzi e l'assessore Roberto Lessio

E’ stata presentata oggi, in sede di question time, l’interrogazione di Matteo Coluzzi volta ad ottenere un chiarimento sulle iniziative intraprese dall’amministrazione di Latina, a guida del sindaco Damiano Coletta, per recuperare il 70% delle somme che il Governo, sulla base di una particolare interpretazione della legge di riferimento, ha inteso trattenere a danno dei comuni italiani nuclearizzati. La vicenda è nota.

Le municipalità interessate dalla colossale beffa (Ispra, Rotondella, Saluggia, Caorso, Trino, Piacenza, Minturno e Sessa Aurunca) ad eccezione di Latina, nel 2011 (epoca commissario straordinario Guido Nardone e sindaco Giovanni Di Giorgi), fecero causa contro lo Stato ottenuto nell’estate 2016 una sentenza favorevole all’assegnazione delle somme mancanti. Alla notizia Latina Bene Comune, ed in particolare il vice sindaco Paola Briganti, disse che si sarebbe valutata l’ipotesi di un’azione legale in solitaria. Poco dopo il sindaco Coletta comunicò di aver inviato al Presidente del Consiglio, al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Cipe un atto di invito, diffida e messa in mora in riferimento al cosiddetto ristoro nucleare.

La storia è stata ricostruita ed illustrata oggi in aula dal consigliere comunale Matteo Coluzzi, firmatario della specifica interrogazione. A rispondere è stato l’assessore all’ambiente Roberto Lessio. Il delegato del sindaco ha esordito con una precisazione: “Preferisco esprimermi in termini di misure compensative e non di ristoro. Il termine di ristoro mi sa di ristorante, di ‘magna magna’”. Per farla breve, l’assessore Lessio, mostrando particolare sensibilità all’argomento – lui stesso ha dichiarato di essere di Borgo Sabotino e che la sua azienda di famiglia è attraversata dai tralicci a sud della centrale – ha dichiarato che l’amministrazione di Latina bene comune, attraverso l’iniziativa sindacale della diffida è servita ad interrompere i termini di un’eventuale prescrizione del diritto, mentre l’ipotesi di azione legale in solitaria annunciata dall’assessore Briganti è rimasta congelata. Perché? Perché è stato chiesto un parere all’avvocatura comunale la quale, secondo Lessio, avrebbe suggerito di aspettare l’esito del pronunciamento in appello, dal momento che la sentenza favorevole ai comuni è stata impugnata. La causa è fissata per il 5 dicembre 2018. Nel frattempo, ha detto Lessio, l’amministrazione comunale sta valutando l’opportunità di inserirsi in un’altra azione legale che sta per essere intentata da altri comuni interessati dalla presenza di impianti di trattamento e condizionamento delle barre.

Non hanno invece trovato risposta gli interrogativi posti dal consigliere Coluzzi sul mancato accoglimento di una sua richiesta di accesso agli atti relativi al tema del ristoro nucleare. Un fatto gravissimo, per l’esponente di minoranza, lesivo della dignità di un consigliere comunale. Nello specifico Coluzzi aveva chiesto di sapere le ragioni per le quali la sua richiesta non era stata accordata, se in mancanza di ricorso (ipotesi avanzata da Briganti) e in mancanza di diffida (quella effettuata dal sindaco) non fosse stata presa in considerazione l’opportunità di rispondere con una nota che non esistevano documenti da mostrare e infine di chi fosse stata la responsabilità del diniego all’accesso dei documenti. Interrogativi rimasti senza risposta. Coluzzi ha quindi ribadito che anche in questo caso “non c’è stata trasparenza, eppure – ha detto rivolgendosi alla maggioranza – della trasparenza ne avete fatto, in ogni sede, il vostro cavallo di battaglia”.

Restando sul tema del ristoro, o delle misure compensative come preferisce Lessio, il consigliere ha chiesto che l’argomento sia subito ripreso in sede della competente commissione consiliare e che l’amministrazione organizzi un incontro pubblico con i cittadini di Borgo Sabotino perché ricevano comunicazioni ufficiali sull’iter seguito per il recupero delle somme.