Latina, malattia “collettiva” a bordo bus. Csc: una questione di sicurezza

Giuseppe Ottone, la dottoressa Marini e Claudio Miele

Più che assenteismo, assenze per malattia al di sopra della norma. Un fenomeno da monitorare in primis per ragioni di sicurezza pubblica. Ha cambiato tono la Csc Mobilità che a Latina gestisce il servizio di trasporto pubblico locale dal primo luglio 2018. Lo ha fatto questa mattina in commissione Trasparenza del Comune di Latina.

La settimana scorsa l’azienda, con una nota indirizzata al sindaco Damiano Coletta, all’assessore Francesco Castaldo, al dirigente del Servizio Trasporti dell’ente Francesco Passaretti, al responsabile della Uoc Trasporti Daniela Prandi e ai presidenti delle commissioni Trasporti e Trasparenza, rispettivamente Gianni Rinaldi e Matilde Celentano, aveva innescato sospetti sulla natura pretestuosa delle assenze degli autisti laddove si evidenziava che la parziale interruzione di pubblico servizio, non era ascrivibile all’azienda,  vittima piuttosto di un comportamento irresponsabile e recidivo (comportamento denunciato anche dal precedente gestore) di una parte di dipendenti (il 28% hanno fatto il 70% delle assenze).

A stigmatizzare il cambio di versione offerta dall’azienda è stato il consigliere Massimiliano Carnevale, con toni piuttosto accesi.

Convocato in Trasparenza, il presidente dell’azienda Giuseppe Ottone oggi ha sì ribadito la crescita anomala delle assenze per malattia, sottolineando che ciò è fonte di preoccupazione della Csc, per la salute dei propri dipendenti, per l’efficienza del servizio e soprattutto per la sicurezza degli utenti viaggiatori e più in generale della strada.

E alle polemiche sollevate dal consigliere Alessandro Calvi sull’inopportunità della convocazione della commissione Trasparenza sul punto, “del tutto interno all’azienda e al rapporto con i dipendenti”, l’ingegnere Ottone ha replicato affermando che l’azienda che gestisce il servizio per conto del Comune ha soltanto voluto mettere al corrente l’Ente, che ha anche funzione di vigilanza del servizio, del problema “malattie”. Una risposta poco convincente per il consigliere Calvi che ha apertamente bollato la comunicazione come il tentativo dell’azienda di cautelarsi dal disservizio.

Un disservizio fatto di corse saltate, ritardo nell’istallazione delle cosiddette paline intelligenti, mancata vendita di biglietti a bordo con conseguenti multe per i viaggiatori. Tutto sarebbe stato risolto, come emerso in una recente commissione Trasporti e come in parte confermato dall’architetto Prandi, presente oggi in aula. La responsabile della Uoc Trasporti ha detto che negli ultimi giorni le segnalazioni su disservizi sono diventate sporadiche.

Claudio Miele, responsabile del servizio Csc, ha aggiunto che se ad oggi si è notevolmente ridotto, quasi azzerato, il numero delle corse saltate è perché l’azienda ha messo in atto soluzioni organizzative fronteggiando così il problema delle assenze degli autisti. In quanto all’istallazione delle praline, che dovevano essere posizionate entro 150 giorni dall’avvio del servizio, ovvero dal primo luglio 2018, l’azienda provvederà la prossima settimana.

Ma resta il tema della malattia “collettiva” per la quale l’azienda ha formalmente chiesto un aiuto al Comune. A spiegare i termini del fenomeno è stata la dottoressa Marini, responsabile della sicurezza della Csc. Ha detto che, dopo i fatti di Milano (51 bambini sequestrati a marzo scorso da un autista di bus), la Prefettura ha scritto a tutti i Comuni per sollecitare un rapporto sinergico con i gestori dei servizi di trasporto nell’ottica di una migliore valutazione delle condizioni fisiche e mentali del personale addetto alla guida. “Le assenze fuori dalla media sono per noi un campanello d’allarme che non possiamo sottovalutare e per il quale stiamo attivando diverse iniziative che vanno dal coinvolgimento della Asl alla richiesta di una maggiore collaborazione dei medici curanti con i medici aziendali”, ha detto Marini.

Nel corso della sua esposizione, la dottoressa Marini ha affermato che al momento del passaggio della gestione del servizio da Atral alla Csc gli autisti sono risultati tutti sprovvisti di idoneità alla guida. “Si tratta di una certificazione obbligatoria che rilascia Ferrovie dello Stato e che una volta ottenuta consente di stabilire se l’autista idoneo alla guida possiede anche idoneità alla mansione”. “Titoli” obbligatori, sconosciuti al servizio Tpl di Latina, fino al subentro del nuovo gestore. Parola della Csc.

L’azienda risulta alle prese con questioni sindacali e la malattia “collettiva” denunciata è apparsa, per certi aspetti legati anche alla idoneità della mansione, come una sorta di velata “minaccia” nei confronti del personale dipendente.

La presidente Celentano ha detto che sull’argomento convocherà in commissione anche le organizzazioni sindacali.