Latina, Marchiella: “Caro sindaco, prima di parlare di aborto vada a studiarsi la Legge 194”

Andrea Marchiella

Altro consigliere comunale di Fratelli d’Italia indignato per il documento dei sindaci di “Italia in Comune”, sottoscritto anche dal primo cittadino di Latina Damiano Coletta, contro la mozione per Verona città a favore della vita. Dopo l’intervento di ieri della consigliera di Latina Matilde Celentano che ha replicato Coletta citando Madre Teresa di Calcutta, arriva oggi una lettera aperta indirizzata allo stesso sindaco da parte del consigliere Andrea Marchiella. Di seguito il testo.

“Caro Sindaco Coletta,

è sicuro che definirsi a favore della vita offende gli Italiani? Non sono forse gli italiani ad esserne offesi? Già perché in un’epoca di forte denatalità a Verona hanno semplicemente voluto esprimere quello che dovrebbe essere l’ovvio, sostenere la vita. Adesso Lei direbbe che esiste la 194 e non si tocca. Non voglio entrare in questioni mediche, perché Lei prima che sindaco è medico e sa meglio di me come nascono i bambini.

Torniamo alla legge 194/78, Lei la conosce veramente? Credo proprio di no, perché altrimenti non avrebbe rilasciato quelle dichiarazioni. Visto che le mie affermazioni potrebbero essere opinabili le cito alcune parti della legge in questione: 

“Art. 1. – Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.

“Art.2 – I consultori familiari istituiti dalla legge 29 luglio 1975, n. 405, fermo restando quanto stabilito dalla stessa legge, assistono la donna in stato di gravidanza:

  1. a) informandola sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio;
  2. b) informandola sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante;
  3. c) attuando direttamente o proponendo all’ente locale competente o alle strutture sociali operanti nel territorio speciali interventi, quando la gravidanza o la maternità creino problemi per risolvere i quali risultino inadeguati i normali interventi di cui alla lettera a);
  4. d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.

I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita.

La somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consentita anche ai minori.”

Non penso ci sia altro da aggiungere. Molti come Lei, infatti, ignorano i primi 2 articoli della legge e la considerano valida solo per l’aborto.  Sono veramente dispiaciuto che una persona attenta come Lei alla legalità, abbia “sorvolato” su un aspetto così importante. Eh si, proprio Lei che parla di accoglienza: l’Accoglienza è verso tutti, verso la vita e le mamme in difficoltà. Quante sono infatti quelle che decidono di abortire perché non hanno i soldi per mantenere un figlio, oppure verrebbero licenziate o non gli verrebbe rinnovato il contratto se il datore di lavoro venisse a sapere che sono in gravidanza? La lascio con questo interrogativo con l’auspicio che anche per Lei sia valido il Diritto delle Donne ad essere Madri”.

Latina 9 ottobre 2018 

Andrea Marchiella