Latina, il mistero della Sapienza in scena al Teatro Ponchielli

È in programma per giovedì 10 maggio, alle 21.00 al Teatro Ponchielli di Latina, lo spettacolo “Marta Russo, il mistero della Sapienza”, una performance tratta dal libro di Mauro Valentini, scrittore e giornalista impegnato da anni nel settore del libro d’inchiesta, e che ripercorre le vicende, sia giudiziarie che umane, dei protagonisti dell’omicidio della studentessa avvenuto il 9 maggio del 1997, all’interno della città universitaria.

“Si tratta del primo evento ufficiale del 2018 dell’Associazione Culturale Minerva – spiega il Presidente, l’avv. Annalisa Muzio – e siamo molto orgogliosi di portare in scena, anche a Latina, uno spettacolo teatrale che ha avuto un grande successo di pubblico in altre città. Si tratta solo del primo dei tanti eventi che la nostra Associazione culturale ha in programma per quest’anno e che avremo il piacere di presentare nei prossimi mesi. La nostra Associazione, infatti – spiega ancora l’avv. Muzio – è nata con l’idea di dare vita ad un circolo filantropico – culturale che si pone come obbiettivo il miglioramento della condizione umana attraverso la solidarietà e la cultura. Siamo un gruppo di giovani professionisti di
Latina con una grande voglia di ridare un po’ di energia vitale alla nostra città!

Marta Russo, il mistero della Sapienza” è una performance di teatro civile, un genere teatrale che prende spunto dal Teatro di Narrazione, sviluppatosi a cavallo degli anni ‘70, per poi diventare un modello per molti registi e autori negli anni ‘90.  Due studentesse di giurisprudenza, nel fiore della loro gioventù, che passeggiano per i viali dell’università, la più grande d’Europa, e che all’improvviso vedono cambiare in pochi secondi il proprio destino. Marta Russo, che viene ferita in maniera gravissima alla nuca da un colpo di pistola, morirà cinque giorni dopo in ospedale. La sua amica rimane segnata da quel tonfo, dallo sparo che solo lei sentirà, e dai fatti concitati che si sono susseguiti dopo quel giorno
terribile. Uno dei grandi “gialli” italiani: la morte di una studentessa uccisa perché si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato?

A distanza di 21 anni restano ancora tante domane e tanti i dubbi. Chi può aver avuto
motivo per sparare ad una ragazza modello, che non aveva nemici? Già durante le prime indagine affiora l’ipotesi che l’omicidio sia opera di un pazzo oppure che sia il tragico risultato di un incidente. Poi però, le perizie e le testimonianze, che si arricchiscono di particolari giorno dopo giorno, focalizzano l’attenzione su due giovani assistenti della Facoltà di Filosofia del Diritto: Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, che per quell’omicidio verranno condannati dopo cinque gradi di giudizio.

A ripercorre l’incredibile vicenda umana e giudiziaria, che ha portato alla condanna di Scattone e Ferraro, il giornalista Mauro Valentini. Il racconto si sofferma sui testimoni dell’accusa e della difesa, ripercorre le testimonianze che furono decisive per i giudici e l’autore trova 18 elementi che non collimano con la tesi ormai passata alla storia e agli archivi processuali.

Sul palco Mauro Valentini, nei panni di un narratore, Cecilia De Vecchis, la Stampa, Claudia Caoduro, un’accusata, Giancarlo Zicari, l’accusatore, Rodolfo Cubeta, un cantore, Marco Abbondanzieri, un musico.  Performance di Mauro Valentini, regia e disegno luci di Claudia Caoduro, musiche di scena e editing audio Marco Abbondanzieri.