Latina, petizione Lbc per riapertura teatro. Opposizione: “Ridicoli”. Pannone chiama gli intellettuali

Teatro D'Annunzio di Latina

Lbc lancia una petizione online per la riapertura del teatro. “Siamo convinti – dicono – che sarà il simbolo della rinascita di questa città: dopo 25 anni di incuria e lassismo, l’attuale amministrazione sta per restituire a Latina un palazzo della cultura a norma, sicuro, adatto alle esigenze della popolazione, dei ragazzi e dei bambini che da ormai troppi anni, al di là della scuola, non hanno più un luogo pubblico di riferimento in cui venire a contatto con l’arte e la cultura.

Pensiamo anche agli operatori dello spettacolo, che in questi anni hanno visto fortemente ridimensionato il loro diritto al lavoro, costretti a cercare altrove gli spazi necessari per portare avanti le proprie attività.

Pensiamo alle occasioni perdute: quanta cultura, nazionale e internazionale, non è più passata per Latina; quanta economia non si è mossa di conseguenza”.

Nella nota stampa Lbc fa riferimento alla burocrazia, quella che, dicono, sta bloccando la riapertura: “Ecco perché il teatro non può essere soltanto burocrazia, ma è una questione politica che riguarda tutti: oggi non è più un’opera incompiuta e domani sarà un simbolo di rinascita e di ritrovata legalità: il Comune finalmente non ha più fatto finta di non vedere infiltrazioni d’acqua, correnti d’aria, certificazioni e condizioni di sicurezza mancanti, ma si è fatto carico di tutto ciò che serviva e l’ha fatto.

Questo però non può più e non dovrebbe rappresentare un ostacolo alla riapertura: la messa in sicurezza c’è stata, con oltre 623mila euro di fondi pubblici spesi, e se adesso mancano delle carte chiediamo alle istituzioni di percorrere tutte le strade possibili per rendere possibile la riapertura almeno per la prossima stagione. Crediamo sia fondamentale remare tutti nella stessa direzione perché Latina non può più attendere”.

L’appello è rivolto a tutti coloro che, in qualità di professionisti, associazioni, singoli cittadini nell’ambito della cultura, della musica, dell’educazione, dell’economia, delle arti, dello sport e di tutti i settori che si sentono coinvolti dalla necessità urgente di riapertura del teatro: “Facciamo squadra. Facciamo sentire la nostra voce: rivogliamo il teatro, lo rivogliamo sicuro e aperto. Stringiamoci tutti intorno al teatro in un abbraccio collettivo (anche se virtuale). Collaboriamo e firmiamo tutti la petizione online: https://www.change.org/vogliamoilteatroaperto”.

Immediate sono state le reazioni dell’opposizione che ironizzano sul fatto che Coletta abbia chiesto a se stesso come mai non riesce a riaprire il teatro. Salvatori Antoci da ex Lbc è molto duro: “Lbc, la petizione a se stessi ed il senso del ridicolo” titola così il suo post su Facebook. “Se vuoi fare una cosa, falla visto che sei forza di governo e hai i numeri e le risorse”. E continua sui destinatari della petizione: sindaco e prefetto e poi il comandante dei vigili del fuoco: “Se l’intenzione era quella di far arrivare un messaggio al comandante, non sarebbe stato più logico indirizzare la petizione soltanto a lui?”.

Alessandro Cozzolino rincara la dose: “Dopo oltre 4 anni di amministrazione con il teatro chiuso, Lbc lancia una petizione per dire che ha lavorato bene e che vuole che il teatro riapra. Penso che siamo davvero oltre il ridicolo”.

Il regista cinematografico Gianfranco Pannone non è dello stesso avviso, anzi appoggia la petizione e chiede a tutti gli operatori dello spettacolo, artisti e intellettuali, di firmarla: “C’è stata una mala gestione passata e fino alla gestione Coletta nessuno si era occupato della agibilità e della sicurezza del teatro”. Già nei giorni precedenti, quando i vigili del fuoco hanno bocciato di nuovo la riapertura constatando ulteriori criticità era intervenuto sui social in qualche modo spiegando che la responsabilità potrebbe non essere dell’amministrazione.