Latina, precariato Asl: il collegio Ipasvi chiede l’intervento della Federazione nazionale

Maurizio Vargiu, presidente del collegio Ipasvi (Infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici di infanzia) di Latina interviene sul precariato del personale Asl dell’azienda sanitaria pontina annunciando il ricorso alla Federazione nazionale per la valutazione degli interventi da intraprendere sia a livello regionale che ministeriale. Ipasvi sostiene che i recenti provvedimenti regionali sulla cosiddetta stabilizzazione del personale precario e i conseguenti atti dell’Azienda Sanitaria Latina abbiano fatto emergere una serie di problematiche circa presunte irregolarità dei rinnovi contrattuali del personale a tempo determinato negli ultimi 10 anni che porterà la maggior parte dei 500 professionisti interessati a non poter partecipare ai processi di stabilizzazione.

“Il Collegio Ipasvi – si legge in una nota stampa – ha chiesto un incontro al Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Latina già il 20 gennaio scorso, per valutare soluzioni utili a dirimere le varie problematiche. Il Consiglio Direttivo esprime la propria solidarietà e profonda gratitudine a tutto il personale precario che ha contribuito nelle mille difficoltà in cui versa il nostro territorio, a mantenere efficiente la risposta di salute ai cittadini, anche a fronte della sempre presente paura di perdere il posto di lavoro. Purtroppo questi ultimi avvenimenti sono anche conseguenza di un decennio ormai di decisioni, delibere, avvisi effettuati in regime di urgenza globale e minano ulteriormente un clima lavorativo già gravemente compromesso ed un assetto organizzativo ai minimi termini; ricordiamo con preoccupazione a latere di queste problematiche, che sono oltre due anni che la nostra Azienda non ha un Dirigente delle Professioni Sanitarie, responsabile di oltre la metà del personale. Lavoriamo affinché ci sia una ricomposizione politica della problematica e che Regione e Azienda Sanitaria emanino con urgenza, atti a garanzia dei diritti di tutti i professionisti precari. Siamo certi che la via giudiziale sia solo un’ultima ratio che inevitabilmente lascerebbe parte dei Professionisti senza una risposta positiva alle aspettative, vista la diversità delle varie posizioni. Oggi stesso chiederemo l’intervento delle Federazione Nazionale per valutare gli interventi da intraprendere a livello regionale e ministeriale”.