Il Comune di Latina soffocato dai contenziosi legali. Oggi nel corso della presentazione del bilancio di previsione, l’assessore alle Finanze Giulio Capirci ha affermato che le pretese economiche da parte dei privati ammontano a 65/70 milioni di euro. Due terzi della somma è relativa alle spinose vicende metro e cimitero, due “project financing a perdere – ha evidenziato l’assessore –, frutto di contratti in cui il rischio d’impresa è finito a carico del Comune”. L’argomento è servito a Capirci per illustrare gli accantonamenti nell’apposito fondo: due milioni per il 2017, tre milioni per il 2018 e altri tre milioni per il 2019. Somme “irrisorie” rispetto ad un prudenziale 20%, pari a 14 milioni di euro su 70, per le quali il collegio dei revisori dei conti aveva posto dei rilievi. Capirci ha spiegato che, sulla base di una relazione dell’ufficio legale del Comune, si è proceduto ad una scrematura delle cause in corso che entro l’anno avrebbero potuto concludersi con presunto esito negativo per l’ente. Di qui lo stanziamento dei soli due milioni di euro per l’anno in corso. “Quattordici milioni avrebbero posto il Comune in uno stato di pre-dissesto”, ha detto Capirci. L’assessore ha quindi affermato che, in virtù della scrematura, il collegio dei revisori dei conti avrebbe espresso parere favorevole a patto che la situazione fosse costantemente monitorata e riaggiornata in sede di riequilibrio.