Latina, se a forza di giri c’è il rischio di finire su Marte

In orbita i giri di Giri, tra la Luna e Marte. Probabilmente il trasformismo politico fa parte del Dna umano. Se non accetti questa ipotesi di scienza popolare e ti attacchi alla sola logica, difficilmente uscirai indenne da questo periodo di crisi che evidentemente non governa solo i palazzi.

A livello nazionale quella che è stata ribattezzata “la crisi politica più pazza del mondo” che si concluderà con la nomina del nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, gettando i rovi al torrente fin quando non cresceranno i nuovi più rigogliosi e rafforzati da richiedere un’altra potatura. Difficile valutare i tempi, sempre più rapidi in questo scorcio di nuovo millennio.

Problemi e soluzioni di Governo si riflettono a cascata sul territorio, in una sorta di parallelismo che incrocia sulla sua strada la tappa di Latina, dove Pd e M5S si tenderanno la mano, forse, grazie al sindaco Damiano Coletta, fondatore di Latina Bene Comune, vice presidente nazionale di Italia in Comune.

In queste ore il segretario di Latina Bene Comune, il consigliere comunale Francesco Giri, ha diffuso una nota stampa in cui spiega la necessità di aprire il dialogo alle forze che vogliono bene alla città: il Pd, il M5S e tutti quei moderati che fanno fatica ad avere un riferimento politico in chi, nel centrodestra cittadino, pensa di potersi riciclare solo cambiando casacca. Al netto del giudizio che se non sei appartenente ad una di queste tre categorie, quattro con Lbc, non vuoi bene a Latina, il discorso potrebbe inquadrarsi anche in una logica distante dal mero trasformismo, dalla metamorfosi di un movimento civico in politico. Fin qui, dunque, nulla di eccezionale, salvo eventuali “irritazioni” ideologiche.

Il secondo passaggio di Giri è volto a spiegare bene per quale ragione il movimento di cui è segretario, che è anche forza di maggioranza al governo del capoluogo pontino, cerca il dialogo. Giri afferma che Lbc non ha problemi di maggioranza e “non soffre neanche di crisi di inconcludenza o visione politica“. Ah oh, meglio spiegarlo bene sto passaggio perché il Pd, di primo acchito, ha detto che era pronto a passare in maggioranza per il bene della città, cercando di rimettere in carreggiata una macchina allo sbando e centrare qualche obiettivo prima di concludere la consiliatura. “E no, così non va bene: ci fanno passare per incapaci”, sembra sentirlo il sussulto possibile di Lbc. Ed ecco che ci pensa Giri: Lbc non soffre di inconcludenza. Ah, ok. Ma allora perché serve sto matrimonio?

Basta leggere con attenzione la nota di Giri: “Sentiamo la necessità di mettere a sistema le energie della città su dei temi ben precisi, in un momento in cui riteniamo di aver svolto a sufficienza una faticosa opera di normalizzazione dopo venti anni in cui in città hanno prevalso caos e assenza di regole per favorire interessi privati di pochissimi”. Ecco, ricapitolando: Lbc ha fatto un’opera di normalizzazione e serve mettere a sistema le energie della città su temi ben precisi”. E di temi Giri ne presenta diversi.

In primis c’è l’urbanistica. Udite udite: “Per noi è imprescindibile parlare di rigenerazione urbana, avendo come precetto il consumo zero di territorio, così com’è importante dare una nuova connotazione alla nostra città alla luce di quelli che sono i criteri e gli strumenti dell’urbanistica moderna”. Combacia con una delle lezioni del segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli, prima del benestare ad un’ipotesi di accordo con Lbc. Non è un dettaglio sconvolgente. Del resto si cerca di trovare un percorso comune e questo potrebbe essere il primo campo in cui montare le tende per la prima notte di nozze. Ciò che invece stupisce è la nonchalance con la quale si evoca, ad esempio, il concetto di rigenerazione urbana o consumo zero di territorio.

“Per noi è imprescindibile parlarne”, dice Giri lucido e crediamo senza aver bevuto alcun mojito. Ma come, dopo le interrogazioni del consigliere Matteo Coluzzi finalizzate a sollecitare l’amministrazione a definire gli ambiti di intervento della legge di rigenerazione urbana, ottenendo mere promesse, ora il segretario di Lbc parla di imprescindibilità? Ma dove è stato finora, sulla Luna? Dove stava Giri quando, ancora in pieno scandalo per la variante in Q3 e in piene manovre a sostegno di Piazza Grande, con sottoscrizioni degli ellebbicci pidioti, il Partito democratico organizzava al circolo cittadino un incontro con l’assessore regionale all’urbanistica Massimiliano Valeriani per offrire soluzioni? Sedie vuote.

E ancora, del discorso di Giri: “Non possono non essere centrali i temi della tutela dell’ambiente, svincolandoli da qualsiasi descrizione caricaturale o di stampo populista, ma facendo di questo tema, per la prima volta nella nostra storia, un cardine dello sviluppo della città”. Ma che ha detto? Ah, già. Forse per stampo populista avrà inteso la pioggia di critica che l’amministrazione comunale targata Lbc riceve per il verde pubblico-giungla, il degrado lungo le strade. Ha ragione Giri: descrizioni caricaturali. Meglio pensare all’ambiente come cardine dello sviluppo della città, magari a partire dalla raccolta differenziata per la quale l’amministrazione comunale, che non soffre di inconcludenza, ha creato un’apposita azienda speciale che registra una percentuale di differenziazione dei rifiuti inferiore al 30%.

Che dire? Speriamo che col Pd (il M5s in Consiglio comunale non c’è) le cose possano migliorare non per futuri possibili di Latina ma per un possibile presente. Un’ardua impresa più che “una sfida ambiziosa” come dice Giri, per il quale prevale “un percorso condiviso ad un presunto accordo di potere”. Gli assessorati? Detta così sembra che per il Pd non ce ne siano a disposizione. O sono solo parole.

Occhio che a forza di giri c’è il rischio di finire su Marte, Partito democratico compreso.

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