A Latina serve un nuovo carcere, ennesima denuncia di sovraffollamento

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“Meglio una nuova struttura che quella attuale del vecchio del carcere di Latina”. Battere il ferro quando è ancora caldo: è di pochi giorni fa l’incontro tra il Ministero della Giustizia Andrea Orlando, il senatore pontino Claudio Moscardelli e il sindaco di Latina Damiano Coletta durante il quale all’attenzione del Governo è stata posta la necessità per il capoluogo pontino di una nuova casa circondariale da realizzare lontano dal centro urbano, e oggi la Fns Cisl provinciale e regionale rilancia.

“Un nuovo istituto è indispensabile sia per i detenuti, attualmente sono in una struttura vecchia e sovraffollata e poco rispettosa della dignità umana, che per il personale di Polizia Penitenziaria, i luoghi dove lavorano certo non possono definirsi  accettabili e non hanno i confort rispetto ad altri di recente costruzione come quello di Rieti, automatizzazione cancelli  etc etc.” Anche il segretario generale aggiunto Fns Cisl Latina, Gianni Tramentozzi, auspica una nuova sede più confortevole per il personale e più spazi per i detenuti con una maggiore sicurezza prevedendo quindi anche  sistemi di video-sorveglianza interna ai reparti (maschile e femminile).

La casa circondariale di Latina risulta a livello nazionale superiore al limite del 120% e quindi tra i 20 istituti più affollati, infatti risulta 12° in posizione con il 157,89% (76 detenuti previsti ma ve ne sono 120). Un sovraffollamento che si registra anche a livello regionale paria a 984 detenuti considerato che 6.219 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 Istituti del Lazio, dato del 28 febbraio 2017, rispetto ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di 5.235. Aumenta, quindi, il sovraffollamento rispetto anche al mese di dicembre 2016 che risultava essere di 871 detenuti.

Preoccupa – fa sapere il segretario generale aggiunto di Fns Cisl del Lazio, Massimo Costantino – il sovraffollamento negli istituti di: Viterbo (+169); CC Cassino (+91) CC Frosinone (+128) NC Civitavecchia ( +90)CCF Rebibbia ( +55), NC Rebibbia ( + 244) CC Regina Coeli ( +299)Velletri (+182) , NC Rieti( +22).

Il sindacato segnala l’importante ruolo svolto dalla Polizia penitenziaria che frequentemente trova: cellulari in cella, ultimo caso di alcuni giorni fa nel carcere Lazzaria di Velletri (23 febbraio) e quello della Terza Casa Circondariale Rebibbia (18 febbraio). Clamoroso l’episodio del 17 febbraio scorso quando il marito di una detenuta ha tentato di introdurre droga all’interno dell’istituto Casa Circondariale Femminile Rebibbia- Roma durante il colloquio ma è stato scoperto dal personale di Polizia Penitenziaria. Il marito voleva festeggiare il compleanno della moglie con un” regalo speciale ” ma non aveva fatto i conti con il personale di Polizia Penitenziaria e con la Giustizia poiché oltre ad evitare il passaggio di sostanza stupefacente è stato denunciato a piede libero, commenta il sindacato.

“Preoccupa anche il fatto che in molti istituti del Lazio vi sono molti detenuti per ‘ordine e sicurezza’ provenienti da vari istituti, anche Abruzzesi, oltre ad ospitare casi complicati e noti ai fatti di cronaca e soggetti con gravi problemi di salute i quali creano criticità aggiuntive”, si legge in una nota del sindacato in cui si aggiunge anche un episodio avvenuto il 24 febbraio: un giovane detenuto italiano, di 22 anni, si è suicidato impiccandosi con un lenzuolo alla grata del bagno nel carcere romano di Regina Coeli: “Il tutto è accaduto alle 23 nella seconda sezione terzo piano -sezione dove erano presenti 167 detenuti. Vittima un detenuto problematico che era evaso per ben tre volte dalla Rems di Ceccano”.

“Il personale risulta sottodimensionato – afferma Costantino – rispetto alle esigenze reali. Attualmente mancano nel Lazio 465 unità (4.052 previste rispetto agli attuali 3.587). Purtroppo evidenziamo come seppur vi sono stati interventi legislativi nelle carceri restano i soliti problemi, sovraffollamennto dei detenuti e cronica carenza di personale di Polizia Penitenziaria”.

“A distanza di tre anni dal decreto ‘svuota carceri’ – conclude il sindacato – le nostre carceri tornano sovraffollate. In ambito nazionale, 191 istituti, vi sono 55.381 reclusi rispetto ai previsti 50.174 cioè un esubero pari a 5.207. Pur apprezzando le nuove normative in tema di esecuzione penale, istituendo il nuovo Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, i risultati concreti tardano ad arrivare”.

In quanto a Latina, Moscardelli aveva riferito che il Governo ha predisposto un piano di interventi per l’edilizia penitenziaria e che quindi il Ministro Orlando “ha espresso una volontà positiva e l’esistenza delle condizioni necessarie per dotare Latina di una nuova struttura”.