Latina, suocera uccisa: Antonino Zappala resta in carcere

L'appartamento di via Casorati (zona Morbella) dove si sono svolti i fatti

Resta in carcere il genero presunto omicida. E’ stato interrogato in video conferenza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove si trova recluso Antonino Salvatore Zappala, il 44 enne originario di Catania, accusato di avere  picchiato a morte la suocera Nardiani Bergamini, costretta sulla sedia a rotelle e deceduta in ospedale Santa Maria Goretti di Latina a seguito delle percosse subite.

Zappalà è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.

E’ accusato di omicidio volontario aggravato dalle condizioni di semi infermità della vittima e resistenza a pubblico ufficiale, perché all’arrivo degli agenti di Polizia, ha dato in escandescenza, reagendo agli agenti.

Sono però evidenti e gravi gli indizi di colpevolezza, che hanno indotto il giudice a disporre la permanenza della custodia cautelare in carcere.

A fornire ulteriori elementi alle indagini, sarà l’esito dell’autopsia sul corpo di Nadia Bergamini, disposta per la  giornata di domani dal sostituto procuratore Marco Giancristofaro.

L’aggressione nell’appartamento di via Casorati in zona Morbella è l’ipotesi più attendibile, perché le ferite riportate non sembrano compatibili con una caduta dalla sedia a rotella sulla quale era costretta. Oltre all’ematoma cerebrale, la vittima presentava altre ferite. Resta anche da chiarire il movente, cosa ha è accaduto venerdì sera.