Latina, suore Apostole per la scuola di Borgo Carso? No grazie. Statalizzazione confermata

Il sindaco Damiano Coletta

L’amministrazione comunale di Latina conferma la statalizzazione della Innocenti non tanto per il presunto ritardo – non certo imputabile alle religiose – con il quale la congregazione si è resa disponibile al subentro delle suore Francescane, ma perché “nel valutare questa proposta” la giunta ha evidenziato “alcuni elementi di fragilità che non offrono certezze per garantire il servizio d’istruzione”. E’ questa la motivazione principale alla base della scelta definitiva del sindaco Damiano Coletta e della sua giunta, confermando così la volontà politica a statalizzare la scuola a dispetto della facoltà di scelta dei genitori dei bambini frequentanti l’istituto attualmente gestito dalla Francescane e l’impegno del Vescovo a trovare una congregazione alternativa. La decisione di respingere la disponibilità delle suore Apostole sarebbe ora stata comunicata al Vescovo che già da lunedì aveva invece informato l’amministrazione comunale che la Superiora era prontissima a firmare la necessaria convenzione con il Comune per la reggenza della scuola.

Il sindaco Coletta oggi interviene con un comunicato stampa sulla vicenda della scuola paritaria Sant’Innocenti, frequentata ad oggi da 56 bambini suddivisi in 2 sezioni, per confermare il passaggio da scuola dell’infanzia comunale a scuola dell’infanzia statale avviato con delibera di giunta 21 del 16 gennaio 2017 e ratificato dalla Regione Lazio.

“Questa mattina – recita una nota stampa – il sindaco, con l’assessora alla Scuola Antonella Di Muro e la consigliera Comunale Marina Aramini, ha nuovamente incontrato il parroco del Borgo con una delegazione di genitori dei bambini iscritti alla scuola dell’infanzia. ‘E’ importante per l’Amministrazione garantire la continuità didattica ai piccoli alunni – sottolinea l’assessora Di Muro – continuità che solo il lavoro collegiale degli insegnanti di un Istituto Comprensivo può realizzare; ragione per cui i diversi gradi di scuola, dall’anno scolastico 2012/13, sono stati accorpati. Gli Istituti Comprensivi hanno proprio questa funzione: mettere in relazione gli insegnanti di infanzia/primaria/secondaria di primo grado per interagire e progettare un processo formativo unitario teso alla crescita culturale e sociale degli alunni’. La valenza educativa dell’Istituto Comprensivo è stata ribadita anche dalla dirigente scolastica Aramini: ‘Esistono una continuità orizzontale tra i diversi plessi dell’infanzia ed una continuità verticale con gli ordini di scuola superiori che, promuovendo scambi proficui di punti di vista ed esperienze didattiche, accrescono la qualità del servizio’”.

Dunque eccole le motivazioni politiche, certamente legittime, che tuttavia l’amministrazione comunale non ha saputo trasmettere in maniera chiara, diretta e trasparente: la scorsa settimana infatti dopo dichiarazioni di esponenti di Latina Bene Comune, rese in Consiglio comunale, sulla migliore soluzione della statalizzazione piuttosto che la reggenza religiosa, la maggioranza aveva approvato l’ordine del giorno proposto dall’opposizione che lasciava aperta anche la possibilità di mantenere la Innocenti ad una conduzione affidata ad altra congregazione e il sindaco si era impegnato ad incontrare il Vescovo per perorare la causa dei genitori. Ma era tutto un “bluff”: la delibera della statalizzazione era già pronta.

“La possibilità posta sul tavolo dal Vescovo di affidare la gestione della scuola del Borgo alle Suore Apostole della Sacra Famiglia – si legge ancora nel comunicato di oggi – che si sono rese disponibili a prendere il posto della Congregazione uscente è stata valutata attentamente dal Sindaco con l’Assessore e gli uffici competenti. ‘La strada intrapresa – ribadisce il primo cittadino – è l’unica che può garantire il regolare funzionamento della scuola dal 1° settembre 2017. Non va perso inoltre di vista il fatto che il 6 febbraio scadono i termini per effettuare le iscrizioni al prossimo anno scolastico e che nel caso in cui non fosse compiuto tale adempimento le famiglie sarebbero costrette ad iscrivere i bambini in altre scuole lontane dal Borgo, compatibilmente con la disponibilità di posti e spazi’.