Latina, il Tar bacchetta la Regione e smentisce la Provincia: le discariche servono al sistema rifiuti

E’ una sentenza che contraddice non solo l’azione della Regione Lazio ma anche gli input formali della Provincia di Latina quella che il Tar ha emesso il 24 aprile scorso e che obbliga la stessa Regione, entro 60 giorni, a indicare all’impianto Tbm di Rida Ambiente una discarica, nelle sue prossimità, dove conferire gli scarti di lavorazione.
Nei giorni dell’approvazione del nuovo piano di rifiuti (in realtà l’aggiornamento dei siti dove poter realizzare nuovi impianti) avvenuta in Provincia alcuni giorni fa, la dirigente Nicoletta Valle intervistata dal Corriere di Latina aveva sostenuto che le discariche “non servono alla nuova impiantistica programmata”.
La sentenza del Tar sembra indicare invece esattamente il contrario: per chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia, oltre alla raccolta differenziata e ad alcuni impianti specifici del settore, è essenziale una discarica che possa servire l’impianto Tbm che tratta i rifiuti indifferenziati. Un termine, quello di “discarica di servizio” che porta una parte della classe politica a identificare questi invasi come utili all’impresa privata piuttosto che alla cittadinanza. Una considerazione priva di fondamento: se è vero infatti che tutti i rifiuti indifferenziati, nel Lazio, oggi passano per un pre-trattamento, questo viene fatto per evitare il dannosissimo conferimento tal quale vietato ormai anche dall’Unione europea ma i rifiuti trattati negli impianti Tbm restano quelli prodotti dai cittadini che in un modo o nell’altro debbono essere smaltiti.
Una visione poco lungimirante quella provinciale che, negando l’evidenza, ha aperto ufficialmente le porte all’approvazione della delibera 199/2016 e quindi alla riattivazione, che ormai appare imminente, degli invasi della discarica di Borgo Montello, fino ad alcune settimane fa bollata come impossibile dal sindaco di Latina Damiano Coletta e dalla giunta Lbc.