Latina, Terracciano su stadio: non chiamatela morosità, Comune in difetto

Non chiamatela morosità“. La società Latina Calcio 1932 non ci sta ad essere bollata quale sodalizio in difetto sulla gestione dello stadio Francioni e dell’impianto ex Fulgorcavi. E’ il presidente Antonio Terracciano a parlare e muove critiche nei confronti del Comune di Latina.

La querelle è esplosa negli ultimi tempi a seguito dell’autorizzazione-non autorizzazione di un evento da svolgere all’interno dello stadio comunale. Contestata alla società sportiva il mancato titolo per organizzare la festa affidata ad altro soggetto e il mancato pagamento di arretrati e di indennità di occupazione, fino alla determinazione di un piano di rateizzazione delle somme dovute al Comune e l’autorizzazione all’utilizzo in gestione temporanea fino al 31 dicembre prossimo a partire da domani primo luglio, come emerso in commissione Trasparenza giovedì scorso (leggi qui).

Terracciano non ci sta e fornisce la sua versione dei fatti e soprattutto punta il dito nei confronti della giunta per non aver deliberato i canoni di utilizzo degli impianti sportivi, disconoscendo quelli applicati dal dirigente comunale nelle varie diffide a saldare i conti. In commissione Trasparenza era stato spiegato che il calcolo, da parte del dirigente, era stato effettuato sulla base di una perizia del 2015.

“Non c’è mai stata morosità da parte del Latina Calcio – attacca Terracciano – per l’utilizzo dello stadio Francioni, ma siamo in presenza di una serie di mancanze del Comune per l’incertezza degli atti emessi e soprattutto per non aver mai affrontato in maniera compiuta la vicenda dei canoni per la gestione degli impianti sportivi e per la concessione definitiva degli stessi”.

“Il nostro primo atto di agosto 2017 – spiega ancora il presidente – era una concessione emessa nella more del perfezionamento della convenzione definitiva che doveva essere sottoscritta entro e non oltre il 31 ottobre 2017. Per quella concessione di due mesi e mezzo il comune fissò una spesa, regolarmente pagata, di 11mila euro più Iva quale anticipo del canone annuale complessivo da determinarsi per gli impianti sportivi. Dopo il 31 ottobre non se ne fece nulla. Anzi il Comune unilateralmente provvedeva ad emettere un altro atto di proroga provvisoria il 16 novembre 2017 valido fino al 21 gennaio 2018. Anche in quella sede il Comune di Latina parlava di un ulteriore anticipo di 11mila euro oltre Iva del canone annuale complessivo da determinarsi per entrambi gli impianti sportivi. Atto che venne prontamente contestato con pec in cui si sottolineava e si informava che la prima rata della seconda concessione non veniva pagata in quanto era imminente il rilascio della convenzione definitiva e che avrebbe definito il canone annuale al fine anche di poter conguagliare i primi 11.000 euro già versati”.

Terracciano lamenta il fatto che la società contemporaneamente aveva richiesto un  incontro al fine di stabilire le condizioni per la convenzione definitiva anche nella necessità di operare lavori e interventi manutentivi a breve e medio termine. “Richiesta rimasta inevasa – sottolinea il presidente – e che trovava un ulteriore tentativo di richieste somme da parte del Comune fissando il canone a 33.000 euro per nove mesi. Anche in questo caso contestammo le pretese e soprattutto sottolineammo che si era in attesa della deliberazione della giunta comunale (l’unica competente a deliberare sui canoni) al fine delle compensazioni dell’acconto e della certezza del canone annuale, oltre a richiedere anche il pagamento di lavori effettuati e pagati dalla società sportiva a seguito di prescrizioni delle commissioni di vigilanza per l’adeguamento alle norme di sicurezza dell’intera struttura comunale”.

E’ ancora silenzio da parte del Comune alle istanze della società Latina Calcio 1932: “Per definire l’utilizzo dello stadio comunale da presentare alla lega – afferma il presidente – abbiamo dovuto sottostare all’atto con il quale si è richiesto una indennità di occupazione e alla successiva concessione provvisoria fino al 31 dicembre 2019 per permettere la prosecuzione della stagione sportiva prossima e per la quale stiamo lavorando per un nuovo campionato in serie D al fine di non vanificare gli investimenti degli ultimi due anni che hanno riportato il calcio in città”.

“Proprio per questo – incalza Terracciano – ribadisco la necessità della definizione da parte della giunta comunale del canone per la gestione degli impianti sportivi, non potendosi riconoscere attuale e valido il canone proposto dal dirigente (incompetente in materia) per la gestione degli impianti sportivi e per i quali la definizione della somma è stata effettuata sulla base di una perizia di valutazione che potrebbe essere la base per definire il canone stesso ma non utilizzata quale parametro per la richiesta di somme. Senza considerare l’esigenza di definire l’iter amministrativo del regolamento comunale approvato dal consiglio nell’aprile 2018 e che doveva essere completato con la definizione dei canoni da parte della giunta comunale e delle relative procedure comparative per l’individuazione del gestore. Regolamento quindi ancora inattuabile perché incompleto degli atti esecutivi di gestione in materia”.