Latina, truffa al Servizio sanitario nazionale con il Viagra: sette arresti. Le indagini partite da Fondi

Eseguite dalla Guardia di Finanza di Latina quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e tre ai domiciliari, emesse dal Gip Mara Mattioli, per truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale, corruzione e falso. Le indagini che hanno portato le Fiamme gialle a smascherare un’associazione a delinquere operante nelle provincie di Roma, Latina e Frosinone sono state coordinate dal sostituto procuratore Claudio De Lazzaro. L’operazione di oggi è stata denominata “Blue Wish”. In carcere sono finiti: Michele Vaccari Rivignano e Francesco Sodano, entrambi di Napoli, 30enne il primo residente a Pontinia, 53enne il secondo residente a Priverno, Ilenia Marconi, 43enne di Priverno, e Remo Callarinci, 74enne di Subiaco, residente a Roma. Ai domiciliari Enzo Ricci, medico di Sezze, Sonia Battisti e Carolina De Bonis, compagne di Rivignano e Sodano.

Le investigazioni condotte dai militari della Compagnia di Fondi, in forza dei poteri attribuiti ai fini della ricerca, prevenzione e repressione delle violazioni in materia di bilancio dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali, si sono avvalse, sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria pontina, di ulteriori strumenti investigativi quali intercettazioni telefoniche e positioning, che hanno permesso di delineare il sodalizio criminale.

La condotta delittuosa è consistita nell’appropriazione di ricettari medici autentici con la compiacenza di un medico di base e nella compilazione di impegnative a carico di ignari anziani pazienti ai quali veniva attribuito falsamente un codice di esenzione totale proprio degli invalidi di guerra (codice G02).

Tale modus operandi ha consentito ai sodali di acquisire gratuitamente, presso svariate farmacie di Roma e delle province di Latina e Frosinone, farmaci appartenenti alla fascia “C” – tra cui, in particolare, noti preparati medici efficaci nella cura della disfunzione erettile (Viagra, Cialis, Levitra); tali medicinali venivano immediatamente rivenduti sul mercato nero a prezzi dimezzati.

L’attività delittuosa posta in essere si caratterizzava, inoltre, per l’estrema pericolosità per la salute degli acquirenti, trattandosi di farmaci sostanzialmente assunti senza alcuna prescrizione medica e quindi in assenza di una preventiva ed adeguata valutazione delle possibili controindicazioni per soggetti portatori (consapevolmente o inconsapevolmente) di gravi patologie.