Latina, +Vita in piazza: prima tappa per la cura del paziente cronico

Giorgio Casati e Damiano Coletta

Prima tappa del percorso +Vita in piazza del Popolo a Latina. Il nuovo modello di cura per il paziente cronico sarà presentato domenica mattina nell’ambito di un’iniziativa pubblica organizzata dalla Asl pontina e dal Comune di Latina. A disposizione dei cittadini, dalle 9 alle 13, un presidio medico.

Il programma +Vita propone un nuovo modello di accompagnamento del percorso di cura per il paziente cronico mettendo in campo un approccio sistematico alla gestione della cronicità. Il progetto fa leva sul coinvolgimento diretto del paziente che è chiamato, insieme ai Medici di Medicina Generale e alla Asl, ad essere parte attiva delle azioni volte a prendersi cura del suo stato di salute: un vero e proprio “patto di cura” – assicura la Asl – che porta benefici al paziente e ai suoi familiari, e benefici al sistema sanitario che può gestire attraverso un’organizzazione preventiva l’erogazione delle prestazioni.

“Siamo in prima linea nell’organizzazione di eventi come quello di domenica – ha detto il sindaco Damiano Coletta – perché, in quanto appartenenti alla Rete Città Sane, è nostro obiettivo intervenire positivamente sulle politiche riconducibili alla salute. Questo significa anche favorire l’apprendimento e l’innovazione in ambito sanitario attraverso la promozione di progetti virtuosi come quello della Asl di Latina”.

I destinatari del progetto +Vita sono pazienti affetti da patologie croniche quali, diabete e broncopatia cronico ostruttiva, lo scompenso cardiaco che è di prossima attivazione.

Come funziona è presto detto: aderendo al progetto, il paziente avrà a disposizione un “programma personalizzato” delle attività diagnostiche e assistenziali da seguire in funzione della propria condizione di cronicità; la Asl in coordinamento con i Medici di Medicina Generale e attraverso la piattaforma informatica dedicata potrà gestire gli step di cura, pianificare visite ed esami, prenotare le prestazioni nel punto di erogazione, (Ospedale, ambulatorio, ecc….) più comodo, avvertire il paziente su scadenze ed appuntamenti.

Nella sua prima fase il programma coinvolgerà circa 7.000 persone e una volta a regime 70mila.

“Di fronte a una obiettiva difficoltà di accesso ai servizi – spiega il direttore generale Giorgio Casati – era necessario offrire un sistema che parte in una prima fase sperimentale per i pazienti affetti da diabete e broncopatia cronico ostruttiva, per poi proseguire con la presa in carico dello scompenso cardiaco. Non dovendo fare più la fila al Cup per prenotare i controlli i pazienti saranno meglio seguiti da una parte dal Medico di Medicina Generale e dall’altra la Asl a cui spetterà il compito di tenersi in contatto con il paziente anche chiamandolo a casa per aiutarlo a seguire le terapie e gli stili di vita. Grazie ad una piattaforma operativa la Asl e tutti gli attori coinvolti potranno essere aggiornati costantemente sul percorso di cura avendo una cartella ambulatoriale digitale”.

La piattaforma tecnologica predisposta dalla Asl consentirà ai Medici di Medicina Generale e a tutti i soggetti coinvolti nel progetto di essere costantemente aggiornati rispetto all’andamento del percorso di cura e di seguire il paziente sia nell’organizzazione di visite, esami e prenotazioni, sia per ciò che riguarda l’aderenza a terapia, prestazioni sanitarie e stili di vita più sani. Soluzioni di telemedicina verranno adottate e implementate per modello con l’obiettivo di “accorciare le distanze” in territorio e aree definite disagiate.