Legami tra il clan Di Silvio e la Lega, le reazioni della politica

Damiano Coletta

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma che ha emesso la sentenza per il processo Alba Pontina acclarando l’associazione per delinquere di stampo mafioso del clan Di Silvio in un passaggio ha parlato anche del presunto legame tra il clan stesso ed esponenti della Lega di Latina.

Il giudice ha motivato le condanne e soprattutto ha spiegato perché ha considerato quello dei Di Silvio un metodo mafioso. Oltre alla violenza se qualcuno non sottostava alle loro decisioni, al possesso di armi, alla reticenza dei testimoni durante le indagini e i processi, il giudice spiega che “il clan Di Silvio estendeva la propria influenza anche nelle campagne elettorali occupandosi della affissione dei manifesti. Ciò accadeva nel corso delle elezioni comunali (2016, ndr), nel corso delle quali si erano impegnati ad attaccare i manifesti ‘Noi con Salvini’, specificando che tutti coloro che intendevano procedere ad affissioni nel loro territorio avrebbero dovuto munirsi del nulla osta dei Di Silvio senza il quale sarebbero stati automaticamente oscurati”. Aggiunge il giudice “Una narrazione sconcertante (quella di Renato Pugliese, ndr) che però offre un ulteriore dato di supporto alla configurazione della associazione di stampo mafioso del clan, capace dunque di controllare il territorio influenzando i voti della comunità locale”.

Il giudice continua spiegando che la vicenda sarebbe supportata anche dalle dichiarazioni di un altro pentito, Agostino Riccardo, e dalle risultanze degli accertamenti svolti dalla polizia.

Un passaggio veloce quello del gup nelle oltre 280 pagine delle motivazioni, ripreso dal quotidiano La Repubblica ieri. La reazione della politica non si è fatta attendere.

“Si ipotizzavano rapporti tra il clan Ciarelli – Di Silvio e la Lega. Ora il gup nella sentenza ha acclarato l’esistenza di questi rapporti. Le rivelazioni di due pentiti alla base di possibili contestazioni di reato. Le anticipazioni giornalistiche sono state confermate dalla sentenza ed è un fatto gravissimo. Al clan Ciarelli Di Silvio  è stato contestato il reato di associazione di stampo mafioso. Dopo la sentenza del gup non può rimanere senza conseguenze il legame con esponenti di primo piano della Lega”. Questo hanno scritto in un comunicato il segretario provinciale del Pd di Latina Claudio Moscardelli, il segretario comunale del Pd Alessandro Cozzolino e il capogruppo in consiglio comunale Enrico Forte.

“Le Procure indaghino – proseguono – chiediamo venga fatta chiarezza al più presto, soprattutto perché il legame con la destra a Latina c’è dall’inizio degli anni ‘90. Ricordiamo Di Silvio saltato per aria con un’auto bomba, ricordiamo l’ascesa di Pasquale Maietta e lo Stato condizionato dal deputato di Fratelli d’Italia e le mani sulla città e sulla squadra di calcio. Il carattere di criminalità organizzata era noto da tempo a Latina grazie all’azione delle forze dell’ordine e della magistratura e grazie all’attenzione della Commissione Antimafia più volte intervenuta. Il Pd è stato protagonista è in prima linea per sconfiggere i clan.

L’appoggio alle ultime elezioni ad esponenti confluiti nella Lega è solo l’ultimo capitolo. È un’associazione di stampo mafioso e non possiamo far finta di nulla”.

“Le ultime vicende giudiziarie – scrivono anche da Latina bene comune – legate alla presunta compravendita dei voti in favore di candidati della Lega testimoniano come il ‘sistema Latina’ contro cui la città si è pronunciata nel 2016 è ancora operante nel capoluogo.

Sono gli stessi magistrati a scrivere del clan Di Silvio, ‘capace di esercitare il controllo di tutte le categorie professionali’ e di governare le competizioni elettorali. Per questo crediamo che sia sempre più importante che nel governo della città e in vista delle elezioni comunali del 2021 sia coinvolto quel fronte progressista, che non si è mai piegato a ricatti e piccoli affari, che nell’ottobre 2015 è sceso in piazza per gridare la sua indignazione e che nel giugno del 2016 ha votato in maniera compatta per il cambiamento.

È un mondo fatto di professionalità, di passione e di amore verso Latina che deve tornare ad agire insieme per il Bene Comune che, dal momento in cui ci è stata affidata la guida della città, cerchiamo di perseguire con grande attenzione. Un mondo variegato, composto di tante anime a cui guardiamo con attenzione e rispetto, e che in questi giorni sta manifestando grande interesse verso una prospettiva di futuro per la nostra città.

Parte importante di questo mondo è rappresentata anche dal Pd, con cui non facciamo mistero di dialogare, che speriamo metta finalmente al servizio della città quel mondo di professionalità, di competenze e di esperienza che crediamo possa davvero essere utile a Latina, sia nell’immediato che in futuro”.