Lettera di un lettore in memoria di Lucky

Dopo l’arresto dell’aguzzino di Lucky, il cagnolino massacrato di botte e gettato in un cassonetto agonizzante perchè aveva provato a difendere le sue amiche da una violenza, un lettore che vuole rimanere anonimo, ha scritto e inviato queste toccanti righe:
Ciao Lucky,
i tuoi padroni ti avevano dato questo nome, probabilmente per augurarti fortuna.
Purtroppo lungo la strada hai incontrato una belva… una di quelle belve che si possono “fregiare” solo di appartenere alla razza umana, perché un animale, anche un grosso carnivoro, cerca di far soffrire le proprie prede il meno possibile, le uccide per sopravvivere, è nella logica della Natura.
Quando invece l’uomo si trasforma in belva, da parte sua non c’è nessun rispetto… né per gli animali né per i suoi simili e i suoi congiunti. Chi ti ha fatto soffrire, colpendoti, ferendoti e poi gettandoti in un cassonetto ancora vivo, è stato una belva anche con la sua famiglia.
Però una cosa ti deve consolare: non sei stato fortunato, ma hai comunque portato fortuna alla famiglia che ti aveva accolto, oggi la belva è in gabbia e le altre vittime dei suoi soprusi forse possono sperare in una vita migliore. Non dimenticheranno (purtroppo) quello che hanno passato, ma non si scorderanno mai nemmeno di quel cane che con il suo sacrificio ha aperto una finestra su una vita di soprusi e violenze che, come te, non meritavano di subire.
Spero, e con questo credo di rappresentare il sentimento di molti, che la tua storia non venga dimenticata e che magari qualcuno un giorno possa adornare un luogo della tua città con qualcosa che ti ricordi… te lo meriti!