Malavita organizzata a Terracina, Pernarella rilancia sulla revoca delle licenze commerciali e attacca gli altri “sindaci”

Agostino Pernarella

“Io, con le mie liste Sestante e Res, ho proposto che il Comune revochi le licenze commerciali, su segnalazione delle forze dell’ordine, ai titolari di attività in odore di mafia e camorra. Sarà uno dei primi atti che approveremo se gli elettori ci manderanno a governare”. Agostino Pernarella candidato a sindaco di Terracina rilancia la sua proposta per porre un ostacolo al fenomeno dell’infiltrazione della malavita organizzata nel tessuto economico della città e si dichiara colpito, spiacevolmente, che l’argomento criminalità non sia stato nemmeno sfiorato dagli atri aspiranti primi cittadini.

Pernarella evidenzia che la situazione a Terracina è drammatica: “La malavita organizzata in città – dice – detiene un fortissimo potere economico. Che questa sia la situazione, non sono io a dirlo, ma svariati documenti ufficiali e inchieste giornalistiche. E se Corradini, Procaccini e Di Tommaso non hanno voglia di leggere, basterebbe che passeggiassero in città, non per essere notati, ma per guardarsi attorno: si renderebbero subito conto dell’esistenza clamorosa del problema”.

“Invece – attacca -, Di Tommaso interviene su tutto, invierebbe anche gli auguri di compleanno ad ogni cittadino se gli elettori non fossero migliaia; Corradini e Procaccini fanno a gara a proclamarsi terracinesi di puro sangue: ma perché nessuno dei tre, né ora né prima, ha mai denunciato la trasformazione della loro città in lavatrice di soldi sporchi e la conquista da parte delle organizzazioni criminali di tantissime attività economiche? Cosa li fa tacere? Paura? Incapacità di capire? Il rischio di perdere voti? Come si fa a pensare che candidati così diano la garanzia di assicurare alla città un buon governo, se eletti? Anche dopo continueranno o ad avere paura,  o a non capire, o a tenere più ai voti che al bene pubblico?”

La campagna elettorale a Terracina inizia a farsi avvelenata. Se fino a pochi giorni fa ogni concorrente tirava dritto per la sua strada, lanciando di tanto in tanto qualche frecciatina di routine, adesso è guerra aperta. Si cerca la distinzione anche quando c’è condivisione. E’ il caso delle cozze che se trova tutti d’accordo sul fatto che a Terracina sia inopportuna l’installazione di un maxi impianto di allevamento, i concorrenti si sfidano sui metodi di opposizione. Pernarella, invece, non trovando condivisione da parte dei suoi antagonisti (per il fatto di non aver rilasciato dichiarazioni e fatto proposte sull’argomento) sulle politiche da promuovere contro l’infiltrazione mafiosa, si dice perplesso finendo per sottolineare la distinzione tra lui e gli altri.