Martina, l’esame postumo e il diploma. Il ministro Bussetti al Manzoni di Latina: chiara dimostrazione di cosa vuol dire essere scuola

“Essere qui a consegnare un diploma a persone meravigliose come voi per me è un onore: sono io che vi ringrazio. Voi dimostrate di essere comunità, di conoscere i valori della vita; anche questo è essere scuola. L’amore che state trasmettendo oggi è qualcosa di unico, è un simbolo per la scuola italiana”. Con queste parole il titolare del Miur Marco Bussetti è intervenuto al liceo Manzoni di Latina dove ha consegnato il diploma di maturità ai familiari di Martina Natale, la ragazza morta il 12 giugno scorso e per le quale le amiche hanno sostenuto l’esame di maturità illustrando la sua tesina.

“Ho voluto consegnare ai genitori di Martina il diploma che non ha potuto ritirare. La malattia le ha impedito di farlo. Ma il suo esempio e quello che hanno fatto le sue amiche, sostenendo per lei l’orale della maturità, resta: è una chiara dimostrazione di cosa vuol dire essere scuola”, ha detto il ministro.

Una storia, quella di Martina Natale, che ha toccato il cuore di tanti in città, che si sono stretti attorno ai genitori Edy e Tino e che con loro condividono il progetto “Martina e la sua Luna”, una onlus creata per aiutare le famiglie che non hanno grandi capacità economiche a far vivere ai propri ragazzi malati momenti di svago per regalare un sorriso e la spensieratezza dei giovani.

Presenti oggi alla cerimonia al Manzoni, oltre ai compagni e ai genitori e parenti di Martina, alle autorità scolastiche e al corpo docente, ai rappresentanti delle forze dell’ordine provinciali, anche il sindaco Damiano Coletta e il presidente della Provincia Carlo Medici.

“Oggi è stato un onore essere al liceo Manzoni di Latina per ricordare Martina. Una ragazza straordinaria – ha commentato su Facebook il ministro Bussetti -, dal grande coraggio e dal grande cuore che, insieme alle sue compagne di classe, ci ha dato una bellissima lezione di vita.  Ho voluto consegnare ai genitori di Martina il diploma che non ha potuto ritirare. La malattia le ha impedito di farlo. Ma il suo esempio e quello che hanno fatto le sue amiche, sostenendo per lei l’orale della maturità, resta: è una chiara dimostrazione di cosa vuol dire essere scuola, essere una comunità dove si apprendono i veri valori della vita. L’amore che questa storia trasmette è qualcosa di unico. Martina ha lasciato un segno, è stata un esempio di forza, di coraggio. Come lo sono i suoi genitori e i suoi compagni. Che ringrazio per tutto quello che hanno saputo trasmetterci”.