“Questo Piatto di Grano”, il nuovo libro di Giulio Alfieri alla Feltrinelli di Latina

“Questo piatto di grano” approda alla Feltrinelli di Latina. L’appuntamento è per venerdì, 5 ottobre, alle 18 nella sede di via Diaz. Pubblicato da Atlantide editore, il nuovo libro di Giulio Alfieri, già presentato nel capoluogo il 7 settembre scorso al Museo della Terra Pontina, sarà nuovamente al centro di un evento pubblico con l’autore, l’editore Dario petti e il giornalista Giovanni Del Giaccio de “Il Messaggero” che modererà l’incontro.

Alfieri, classe 1957, abruzzese di origine, laureato in scienze politiche, vive e lavora a Roma e da diversi anni si è appassionato alle vicende dei coloni pontini, dando alle stampe nel 2014 la sua prima opera “La terra che non c’era”. In questo nuovo e assai più corposo volume dal titolo “Questo Piatto di Grano. La colonizzazione dell’Agro Pontino. Nomi, volti, origini delle famiglie che si insediarono”, tra i maggiori punti di forza della ricerca, vi è per la prima volta l’elenco completo di tutte le famiglie assegnatarie, con paese di origine, anno d’arrivo, numero di podere e relativa località, numero dei componenti del nucleo familiare, esito del rapporto con l’Onc, ovvero se il podere fu riscattato o meno. Dati suddivisi per regione e provincia, per cui grazie al lavoro di Alfieri è possibile oggi sapere con precisione in che misura contribuirono alla colonizzazione ciascuno dei 726 comuni di provenienza delle famiglie.

Cento le foto inedite che corredano il volume. Come si legge nella sinossi: “La storia della colonizzazione dell’Agro Pontino negli anni ‘30 e ‘40 del Novecento ne esce per molti aspetti diversa dalla narrazione tradizionale. Le lamentele, le proteste, la reazione delle famiglie coloniche, che, in luogo delle promesse di vita migliore, trovarono in Pontino la miseria di sempre, nonostante gli immani sacrifici […] Viene contestata inoltre, dati alla mano, l’idea di una colonizzazione conclusa brillantemente nel 1939 con l’assegnazione di tutti i poderi realizzati, quando invece, ancora nel ’42-’43, si disponevano nuovi arrivi e nuove assegnazioni, in continua sostituzione di coloni disdettati o costretti dalle malattie al rimpatrio. Nel narrare le fasi, le modalità, le scelte della colonizzazione, il focus resta puntato sulle conseguenze che le decisioni ebbero sulle famiglie coloniche, le vere protagoniste di quella vicenda. Ad esse quest’opera vuol rendere giustizia, preservandone i nomi, i volti, le origini e le vicende dall’oblio in cui, non di rado, il procedere senza soste della Storia relega le storie silenziose degli umili”.