Medicina rigenerativa al Goretti: attivato ambulatorio ad hoc per patologie articolari, ecco come si accede

Molto più che un sollievo per i dolori articolari. All’ospedale Goretti di Latina è attivo l’ambulatorio multidisciplinare per il trattamento di patologie tendinee ed articolari, mediante la medicina rigenerativa.

Il servizio è rivolto a chi soffre di patologie come tendinopatie croniche, artrosi nei gradi iniziali, dolori articolari da degenerazione cartilaginea, o condropatie e tendinopatie da overuse degli sportivi.

I trattamenti di medicina rigenerativa, si utilizzano per il ripristino funzionale di tessuti e organi danneggiati, grazie all’utilizzo di concentrati piastrinici denominati Prp (Platelet Rich Plasma) che vengono utilizzati come promotori della rigenerazione dei tessuti danneggiati.

Mediante un’accurata selezione dei pazienti da parte dei medici dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia (di cui è responsabile il dottor Luigi Ceci) dottoressa Annarita Piccinato e dottor Roberto Fava e dell’Unità Operativa del Centro Trasfusionale (diretto dal dottor Francesco Equitani) dottoressa Paola Cocco , sono così trattate numerose patologie.

Le articolazioni trattate sono l’anca (con tecniche ecoguidate), il ginocchio e la caviglia e le spalle.

In questi anni la soddisfazione per l’utenza è stata tale che l’ambulatorio è diventato un riferimento nel Lazio.

Il percorso Ospedaliero garantisce la tracciabilità di ogni momento del percorso dal Day Hospital per il prelievo del sangue alla conservazione a -70°presso i frigoriferi dell’emoteca fino alla somministrazione settimanale della terapia da parte degli specialisti ortopedici.

All’ambulatorio è possibile accedere prenotando al Cup, mediante impegnativa del proprio medico di base con la dicitura “visita ortopedica per terapia con fattori di crescita piastrinici”, dalla visita in poi tutto è gestito e coordinato internamente con il Centro trasfusionale e l’ambulatorio di Medicina Rigenerativa afferente all’Unità Operativa di Ortopedia.

I pazienti non candidati al trattamento rigenerativo possono comunque contare su nuovi dispositivi infiltrativi di ultima generazione.