Moria di kiwi: servono fondi per la ricerca e il reimpianto. Intanto il caso arriva in Senato

L’indotto legato al kiwi è per la provincia pontina una risorsa economica primaria con 4 milioni di quintali di frutto prodotto per un volume d’affari che, l’anno passato, ha superato i 500 milioni di euro. Una risorsa che rischia di perdere a causa della moria dell’apparato radicale, che interessa ormai dal 15 al 30% delle superfici ed è in forte crescita. E purtroppo non giungono notizie confortanti dalla ricerca scientifica finora condotta nel nord d’Italia (Veneto, Piemonte, Emilia Romagna).

Venerdì pomeriggio si è tenuta a Cisterna di Latina la riunione dell’Osservatorio Permanente Tutela e Valorizzazione del Kiwi, onvocata dall’Assessore all’Agricoltura del Comune di Cisterna di Latina Vittorio Sambucci, alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle maggiori organizzazioni dei produttori – Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Aspal, Fagrim – e delle amministrazioni comunali: oltre Cisterna di Latina, comune ospitante, c’erano Velletri, Aprilia e Sermoneta. Presente anche il consigliere regionale Giancarlo Righini.

Tema dell’incontro è stato la verifica delle superfici coltivate danneggiate dalla moria del kiwi e lo stato delle iniziative messe in atto dalla Regione Lazio a seguito dell’appello inoltrato il 29 agosto scorso. “L’assessore Sambucci – rende noto il Comune di Cisterna – ha ribadito che la crisi in atto investe, a livello non solo locale ma anche regionale e nazionale, molti produttori agricoli e un vasto indotto, con conseguenti risvolti economici e sociali. Nel corso dell’incontro è emersa la necessità di avviare al più presto un’azione di ricerca che coinvolga, insieme alla Regione, i primari istituti scientifici e veda la co-partecipazione delle imprese. Necessaria anche l’istituzionale di un “tavolo” di coordinamento nazionale e l’eliminazione delle distinzioni rigide tra PAC OCM e PSR. La problematica, inoltre, non si limita al solo kiwi ‘giallo’ ma investe anche quello ‘verde’, e la diffusione della ‘cimice asiatica’ sta diventando importante anche per le coltivazioni laziali”.

L’assessore regionale Enrica Onorati ha convocato le organizzazioni sindacali del settore per un incontro il 15 settembre prossimo, mentre il 22 settembre si terrà un’audizione del Comune di Cisterna presso la Commissione Regionale Agricoltura e Ambiente.

Vittorio Sambucci

“Siamo riusciti ad essere parte integrante della prossima commissione regionale all’Agricoltura e Attività Produttive – ha commentato l’assessore Sambucci -. In quella sede, unitamente al servizio fitopatologico regionale, alle confederazioni agricole e all’assessore regionale Onorati, daremo discussione delle iniziative da intraprendere vista l’urgenza del fenomeno che si sta verificando. L’augurio è di giungere alle soluzioni proposte quali l’istituzione, anche nel Lazio, di un fondo per la ricerca e lo stazionamento di fondi nel nuovo PSR da dedicare alle aziende colpite che effettueranno operazioni di reimpianto”.

Nicola Calandrini

La questione del kiwi arriva anche in Parlamento. Domani alle 15 se ne parlerà in Commissione Agricoltura del Senato, dove il governo risponderà all’interrogazione presentata lo scorso 5 agosto, insieme al senatore La Pietra, dal pontino Nicola Calandrini (Fratelli d’Italia). “Il fenomeno sta interessando da tempo diverse regioni italiane ed è arrivato anche nel territorio della provincia di Latina e dei Castelli Romani, zone rinomate per la qualità del prodotto e profondamente segnate da questa malattia di cui purtroppo non si conoscono origini, né rimedi. Al ministro Bellanova ho chiesto come intende intervenire, che sia attivato un monitoraggio a tappeto delle aree colpite, e che sia istituito un fondo di ricerca per scoprire le ragioni della malattia che sta decimando le piantagioni. Su questi tre aspetti mi aspetto una risposta che dia ristoro e speranze ai produttori agricoli che stanno fronteggiando una perdita enorme, ancora più grave per il fatto che si somma ai danni già causati dalla batteriosi del kiwi”.