Si stanno tenendo in queste ore i funerali di Carmine Ciarelli, dapprima previsti per domani e poi annullati dal questore di Latina per motivi di ordine pubblico. Poi la decisione di disporre il rito sotto forma strettamente privata a Cassino, con la tumulazione del feretro presso il cimitero di Latina.
Ciarelli è deceduto ieri all’età di 59 anni, considerato per anni il vertice del clan criminale del capoluogo che ruotava principalmente attorno alla sua famiglia. L’uomo, ormai in gravi condizioni di salute, è morto presso l’ospedale Santa Scolastica di Cassino, dove era ricoverato.
Era ancora al centro di due udienze che gravavano sulle sue spalle, uno dovuto all’inchiesta “Purosangue” e l’altro per usura, lui, il “reuccio di Pantanaccio” che aveva fatto del quartiere in periferia di Latina il suo quartier generale, sfondo dell’aggressione ai suoi danni e dalla quale scampò miracolosamente, nonostante i sette colpi di pistola che lo obbligarono a sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico.









