Morte di Desirée, si chiude il cerchio attorno al branco. Un altro fermo, investigatori sulle orme di un quarto uomo

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Si stringe il cerchio attorno al branco ritenuto responsabile della morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata cadavere la scorsa settimana in uno stabile degradato del quartiere San Lorenzo di Roma. Dopo il fermo questa notte dei due senegalesi, un terzo uomo, interrogato questa mattina in Questura, risulterebbe fortemente indiziato. Si tratta di Chima Alinno, nigeriano di 46 anni, fermato anche lui.

Gli investigatori starebbero già sulle orme di un quarto uomo. E non è escluso il coinvolgimento di un quinto.

In base alla ricostruzione degli inquirenti la giovane sarebbe stata abusata sessualmente quando era sotto gli effetti di sostanze stupefacenti, per poi morire soffocata, come riscontrato dal medico legale che ha effettuato l’autopsia, il Dino Mario Tancredi, che concluderà la perizia all’esito degli esami tossicologici.

Gli stranieri fermati sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario.

“Io oggi sono felice, perché tre bestie che hanno stuprato una ragazza sono state prese, e la quarta verrà presa nei prossimi minuti”, ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

La tragedia di Desiree “deve essere l’ultima tragedia che accade in Italia e a Roma, una città abbandonata, il degrado è evidente, morale e sociale, servono più controlli in città, servono più uomini e donne delle forze dell’ordine, soprattutto la notte”. Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.