Morti sul lavoro, protesta il 25 maggio a Latina

Secondo i dati dell’Inail le denunce di infortunio sul lavoro da gennaio a marzo 2021 sono state 128.671.

In merito a questo i segretari di Cgil Cisl e Uil di Latina hanno voluto però precisare: “Diminuzione di oltre duemila casi rispetto a quelle del primo trimestre del 2020. Un numero che solo a prima vista sembra rassicurante, ma che in realtà nasconde insidie. Prima di tutto hanno inciso le chiusure, le limitazioni e le zone rosse, istituite per frenare la corsa del virus. E poi, scendendo nel dettaglio, scopriamo che il numero delle denunce con esito mortale sono state 185, ben 19 in più rispetto alle 166 dello stesso trimestre del 2020. Se analizziamo poi solo la nostra regione scopriamo che in questi tre mesi diciannove tra donne e uomini sono usciti di casa e a casa non sono più rientrati, nel trimestre dello scorso anno erano stati sette gli infortuni mortali”.

I segretari Giovanni Gioia, Roberto Cecere e Luigi Garullo hanno deciso di organizzare un presidio sotto la Prefettura di Latina per sensibilizzare tutti sull’emergenza delle morti sul lavoro. Il presidio si terrà il 25 maggio dalle 10 alle 11.

“Serve una strategia innovativa – continuano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – la nostra piattaforma è chiara: la formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro deve essere un diritto universale”.

Fanno sapere che saranno presenti anche il 27 maggio, a partire dalle 11, al presidio a Roma presso la sede della giunta regionale del Lazio, per sollecitare l’approvazione della legge regionale su salute e sicurezza e una maggiore dotazione di risorse umane ed economiche dei servizi ispettivi di competenza regionale.

Cgil Cisl e Uil di Latina, congiuntamente a tutte le articolazioni del sindacato confederale in Italia, annunciano l’iniziativa di oggi 20 maggio denominata “Persone, non numeri”. Ovvero per oggi i luoghi di lavoro saranno teatro di assemblee di approfondimento.

“Una giornata di riflessione e impegno per fermare la strage di donne e uomini nei luoghi di lavoro. E poi una settimana di mobilitazione per chiedere accordi innovativi al Governo e alle imprese perché il tema della salute e sicurezza sul lavoro è ormai una vera e propria emergenza nazionale”.