Moscardelli dopo La Penna alla guida del Pd pontino, minoranza sull’Aventino. Ecco perché

Da sinistra Federico Fauttilli, Sesa Amici, Enrico Forte e Nicoletta Zuliani

C’è una parte del Pd che in provincia di Latina sente la necessità di un cambio di passo del partito. E per questa ragione non parteciperà all’assemblea indetta per domenica prossima finalizzata alla elezione del segretario provinciale dem con un unico candidato precostituito, Claudio Moscardelli. L’ex senatore è stato scelto dalla maggioranza del Pd, determinatasi in occasione dell’ultimo congresso che ha assegnato la guida del partito a Salvatore La Penna. E ora che La Penna, eletto al consiglio regionale del Lazio, si è dimesso – “dimissioni tardive” ha commentato il collega Enrico Forte – dopo lo sfacelo del 4 marzo scorso a livello nazionale e “anche delle ultime elezioni amministrative di giugno in provincia di Latina” – ha segnalato l’ex deputato del centrosinistra Federico Fauttilli – viene proposta una candidatura in perfetta continuità. “No grazie”, dice la corrente minoritaria dei democratici pontini che oggi ha indetto una conferenza stampa per spiegare il dissenso alla scelta “blindata” per la nuova elezione.

Al tavolo il consigliere regionale e comunale di Latina Forte, la consigliera comunale di Latina Nicoletta Zuliani, l’ex sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri Sesa Amici e l’ex deputato Fauttilli, in rappresentanza di chi subisce il disagio di un partito che non trova la quadra attorno ad un progetto che si distanzi dalla politica “non sovranista, ma nazionalista” – ha sottolineato Amici – del centrodestra.

“Il Partito democratico – ha esordito Forte – sta vivendo un periodo cruciale e a livello locale ci troviamo convocati ad un’assemblea in cui tutto è stato deciso senza che si potesse condividere una candidatura. Siamo consapevoli che la maggioranza del Pd è un’altra, ma ci aspettavamo che almeno per il segretario si trovasse un nome condiviso”.

Ma la minoranza del Pd non ne fa solo una questione di chi guida il partito, “serve capire qual è il ruolo del partito e risolvere il nodo delle alleanze”, ha detto Amici. E la questione delle alleanze in provincia di Latina non è di poco conto. Anzi. Per Fauttilli infatti il fallimento delle ultime amministrative è da attribuire alla guida che oggi vuole passare il testimone a Moscardelli: “Ad Aprilia ad esempio si è passati dal 13% delle politiche del 4 marzo al 4% delle amministrative. Dati simili valgono per Cisterna e altri comuni pontini. Perché in pochi mesi si è perso così tanto consenso? Erano forse sbagliate le alleanze”. E di alleanze nefaste ne ha parlato anche Amici, in riferimento delle elezioni per la presidenza della Provincia di Latina: “I nostri elettori sono disorientati quando si propone un’alleanza Pd-FI, perché in questa provincia dire Forza Italia equivale a dire Claudio Fazzone e quindi a atti politici ben determinati”.

La soluzione per Zuliani va ricercata nella capacità di rigenerazione del Partito democratico attraverso la discussione dei grandi temi e l’apertura ai più giovani: “Se non ci rigeneriamo il Pd diventerà residuale perché non più rappresentativo dei nostri elettori. Quali sono le politiche che vogliamo mettere in campo? Questo è l’interrogativo principale”.

Il termine di “rigenerazione” del Pd è stato subito adottato da Amici. L’ex sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha adottato anche l’”unità” invocata, alla manifestazione del 30 settembre scorso di piazza del Popolo a Roma, dopo l’intervento del segretario nazionale Maurizio Martina. Come conciliare l’”unità” con questa parte minoritaria del Pd che ha espressamente contestato l’assemblea di domenica prossima? All’ex deputato non è servita neanche la domanda. Amici lo ha spiegato lei stessa: “Martina ha chiesto scusa”.

E invece alle riunioni indette in provincia di Latina preparatorie alla candidatura di Moscardelli si sarebbe finiti per ringraziare – ha detto Forte – La Penna per il lavoro svolto e per dare il benvenuto a Moscardelli.

Domenica l’esito della “consultazione” sarà scontato e Moscardelli sarà decretato nuovo segretario dem della provincia di Latina, ma sarà anche occasione per misurare la forza del dissenso alla vecchia gestione che non si rigenera, come vorrebbe Zuliani, ma che si rinnova con continuità e il rischio di commettere gli stessi errori del passato fino ad un’inevitabile estinzione.

La conferenza stampa si è conclusa con l’annuncio di assemblee pubbliche, post voto di domenica, aperte a tutto il centrosinistra sui grandi temi contro l’avanzata del centrodestra.