Nanga Parbat, morti a un passo dal cielo. Daniele e Tom, uniti per sempre da una missione impossibile

Daniele Nardi e Tom Ballard

“Ciao Daniele”. E il pensiero di chiunque corre subito sulla montagna maledetta. Qui a Sezze, invece, “non riusciamo a mettere in ordine le idee”. Lo troviamo scritto nella pagina istituzionale Facebook dell’amministrazione comunale setina. Perché in questa terribile storia di due giovani alpinisti, Daniele Nardi e Tom Ballard, morti così lontani da casa tra le rocce e il ghiaccio in Pakistan, ogni momento e ogni parola viene condiviso all’istante sui social, generalizzato, diffondendosi con un’eco che arriva fino sul Nanga Parbat e tona indietro all’istante, sgomitando tra i sentimenti e le diverse sensibilità, orchestrando una sinfonia della speranza che sfugge all’umana realtà.

“Le nostre menti sono bombardate di pensieri, di momenti, di parole che sono state protagoniste di questa triste storia: amore, passione, rischio, libertà, sogno, eroismo, leggenda, pericolo… – si legge ancora nel post dell’amministrazione comunale di Sezze, paese di origine di Nardi -. La montagna, per lui, una seconda famiglia un altro amore, una seconda madre che lo ha stretto a se per sempre. Esprimiamo vicinanza nei confronti della sua famiglia e nel totale rispetto della loro volontà lo ricorderemo come lui voleva e ricorderemo il suo talento, la sua forza, il suo coraggio, il suo modo di essere parte del mondo e portatore di valori umani fondamentali. Ciao Daniele, Sezze ti abbraccia e prende l’impegno di diffondere il tuo messaggio”.
Parole del sindaco Sergio Di Raimo, immaginiamo, parla a nome dell’intera comunità setina, mentre Daniele indossa ancora il suo giubbotto arancione…
Poco distante c’è anche Tom, con il giubbotto blu, e più in basso c’è la loro tenda. Quelle sagome individuate nei giorni scorsi, grazie a un potente telescopio, a circa 5.900 metri sul Nanga Parbat sono proprio i corpi senza vita degli alpinisti Nardi e Ballard dichiarati dispersi dal 24 febbraio scorso. A dare l’ufficialità alla triste notizia del termine delle ricerche dei due scalatori è stato oggi l’ambasciatore d’Italia in Pakistan Stefano Pontecorvo: “Rip (riposino in pace, ndr)”, scrive al termine delle comunicazioni con le quali viene fornita, attraverso Twitter, l’immagine ingrandita catturata dal telescopio di Alex Txikon, alpinista basco che nella speranza di trovare ancora in vita Daniele e Tom aveva condotto le ricerche senza risparmiare fatica e pericoli.

“Con grande dolore informo che le ricerche di e Tom Ballard sono terminate”, ha scritto Pontecorvo sui social.

Anche la famiglia dello scalatore setino affranta dal dolore ha comunicato sulla pagina Facebook di Daniele Nardi che le ricerche di Daniele e Tom sono concluse, aggiungendo che una parte di loro rimarrà per sempre al Nanga Parba.

“Il dolore è forte – si legge -; davanti a fatti oggettivi e, dopo aver fatto tutto il possibile per le ricerche, dobbiamo accettare l’accaduto. Ringraziamo Alex, Ali, Rahmat e tutta la squadra di soccorso, le autorità pakistane e italiane, i giornalisti, gli sponsor, tutti gli amici che hanno dimostrato tanta collaborazione e generosità. La famiglia ricorda Tom come competente e coraggioso amico di Daniele. A lui va il nostro pensiero”.

“Daniele rimarrà un marito, un padre, un figlio, un fratello e un amico perso per un ideale – si legge nel lungo post – che, fin dall’inizio, abbiamo accettato, rispettato e condiviso. Ci piace ricordarti come sei veramente: amante della vita e delle avventure, scrupoloso, coraggioso, leale, attento ai dettagli e sempre presente nei momenti di bisogno.
Ma soprattutto ci piace ricordarti con le tue parole: ‘mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che però non si è arreso e se non dovessi tornare il messaggio che arriva a mio figlio sia questo: non fermarti non arrenderti, datti da fare perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea…vale la pena farlo'”.

“In questo momento così difficile per la famiglia dell’alpinista setino – ha fatto sapere il sindaco di Latina Damiano Coletta – ci stringiamo tutti idealmente attorno ai suoi cari. Daniele è stato un uomo coraggioso che ha inseguito un sogno e che non si è mai arreso. Così lo ricorderemo insieme a tutta la comunità di Latina”.