La questione dormitorio presso il complesso abitativo del Colosseo di Latina continua a creare sempre più polemiche. Ieri sera molti residenti della zona hanno preso parte ad un sit-in di protesta, organizzato per dire ufficialmente stop alla struttura di accoglienza. Struttura finita per altro, nell’ultimo periodo, al centro di numerose vicende di cronaca, tra aggressioni e risse tra stranieri.
Una situazione di chiaro disagio per le famiglie che vivono nella zona, ma anche per esercenti e clienti che frequentano i tanti negozi vicini alla struttura. Un disagio al quale si è unito anche il coro dell’opposizione, con il movimento politico di Latina Bene Comune che ieri sera ha voluto essere presente al presidio organizzato.
“Come Lbc abbiamo scelto di essere presenti – la segretaria Elettra Ortu La Barbera, i consiglieri Damiano Coletta, Dario Bellini e Floriana Coletta e Silvia Frison –, siamo andati ad ascoltare per comprendere una situazione che è sempre più delicata, in cui convivono fragilità, paura e legittime richieste di ascolto. Da una parte ci sono persone in condizioni di vita difficili, segnate da una profonda marginalità. Dall’altra i residenti e gli esercenti che si sentono ignorati, non sicuri e vedono nel degrado una ferita che colpisce la loro quotidianità. Capire entrambe le posizioni è fondamentale, ma ieri sera non c’era alcun rappresentante dell’amministrazione comunale, né la sindaca né un assessore. E questa assenza pesa, perché mettere al centro le persone è un valore che si deve dimostrare con i fatti, anche quando non implica tagliare nastri ma affrontare critiche e dissenso. Mai come in queste situazioni occorre metterci la faccia.
Certamente, la questione è ampia e delicata – proseguono –, riguarda molte altre città italiane e diversi quartieri della nostra città, ma la scelta di allestire un dormitorio a bassa soglia nell’ambito di un condominio, già problematico come il Colosseo, rischia di innescare un pericoloso conflitto sociale, come dimostra la situazione esplosiva che si è venuta a creare. Il punto dunque, è la visione che un’amministrazione ha rispetto a questo tema. Il problema può essere affrontato con politiche di medio e lungo periodo o con una gestione emergenziale. In questo caso, proprio una gestione emergenziale ha fatto ricadere la scelta su un luogo assolutamente non idoneo e inopportuno per molte ragioni, su un condominio grande e affollato, con molti esercizi commerciali e che ha già scontato problemi gravissimi di occupazioni abusive. I residenti sono stati colti di sorpresa, tutto è avvenuto in silenzio ed è mancato un necessario momento di confronto e ascolto prima che questa decisione venisse presa. Il tema della sicurezza poi, tanto caro al centrodestra, in questa particolare situazione che doveva essere governata, è stato ignorato con la conseguenza che i cittadini che abitano questo quartiere sono costretti a organizzarsi da soli.
“Il tema dei dormitori inoltre – continuano – dovrebbe essere superato. Le linee guida sulla grave marginalità adulta indicano chiaramente che la strada da seguire è quella dell’housing first e del cohousing, soluzioni che rispettano la dignità delle persone e che offrono percorsi di integrazione reale. In questo senso il Pnrr ha stanziato per Latina importanti risorse intercettate dalla precedente amministrazione. A che punto sono i progetti? Cosa si sta facendo per costruire una prospettiva vera, che vada oltre le ‘toppe’ dell’emergenza? Su questo ci aspettiamo risposte concrete da parte dell’amministrazione, per capire come intende affrontare un tema tanto delicato come quello della povertà estrema, che non ha bisogno solo di dormitori ma di una gestione integrata per far fronte alle necessità, anche alimentari e igieniche, delle persone senza dimora durante le ore diurne”.









