Pene ridotte a 15 anni e quattro mesi per due imputati e due assoluzioni confermate con l’aggravante mafiosa che decade. È questa la sentenza della Corte d’Assise di Roma per quanto riguarda l’omicidio di Massimiliano Moro, freddato a colpi di pistola nel sua appartamento di Largo Cesti a Latina la sera del 25 gennaio 2010.
Condanne ridotte dunque a 15 anni e quattro mesi, rispetto ai 20 in primo grado, per Simone Grenga, ritenuto esecutore materiale dell’omicidio, e per Ferdinando “Macu” Ciarelli. Pene ridotte rispetto alla prima condanna a 20 anni. I giudici hanno inoltre confermato le assoluzioni per Antongiorgio Ciarelli e Ferdinando “Pupetto” Di Silvio annullando anche l’aggravante del metodo mafioso.