Operazione Astice, il gip: Vanificato l’operato di interi comparti dello Stato

Il giudice Giuseppe Cario

“Beneficiari degli atti contrari ai doveri d’ufficio risultano essere detenuti ed appartenenti alla criminalità che in cambio di somme di denaro e promesse hanno ottenuto dal pubblico ufficiale la possibilità di vanificare la custodia in carcere”. Il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, nell’ordinanza di misura cautelarie nei confronti delle persone coinvolte nell’operazione “Astice”, chiarisce la gravità dei fatti contestati.

“E’ stato loro consentito di vanificare l’operato di interi comparti dell’apparato dello Stato, della magistratura e delle forze dell’ordine, è stato consentito ai detenuti di vanificare la più restrittiva misura cautelare e così eludere le finalità di tutela della collettività che soltanto il carcere poteva assicurare”.

Il gip spiega poi come ci sia il pericolo di reiterazione del reato per l’ispettore Franco Zinni, nonostante sia ormai in pensione. Il pericolo sarebbe, sostiene il gip, “connotato da una pluralità di condotte che vanno ben oltre le sue funzioni di operatore di polizia penitenziaria a Latina”. Zinni, secondo gli inquirenti, avrebbe tenuto contatti anche all’esterno della casa circondariale, “contatti che può ancora coltivare agevolmente”.

Oggi, 18 settembre, e nei prossimi giorni, continueranno gli interrogatori di garanzia, durante i quali gli arrestati potranno spiegare il loro punto di vista al gip, dichiararsi innocenti o avvalersi della facoltà di non rispondere. Alcuni di loro saranno sentiti per rogatoria (da altri giudici), perché detenuti negli istituti penitenziari di altre città: Frosinone, Roma e Santa Maria Capua Vetere.