A Palmarola per fermare il bracconaggio, il sindaco di Ponza bacchetta i volontari Cabs: la vostra è un’azione illegale

Sono sbarcati sull’isola di Palmarola per porre un freno al fenomeno del bracconaggio, ma il sindaco di Ponza Piero Vigorelli li ha “minacciati” di prendere provvedimenti ritenendo la loro missione un’azione illegale. Protagonisti di questa disavventura sono i volontari dell’associazione Cabs (Committee Against Bird Slaughter, con sede a Bonn) che armati di binocoli e macchine fotografate sono giunti sull’isola per monitorare l’attività venatoria al solo scopo di segnalarla alle autorità competenti. Dopo aver ricevuto un primo via libera da parte del Comune, nei mesi scorsi era poi arrivato il dietrofront da parte del primo cittadino per l’impossibilità di garantire ai volontari la loro l’incolumità.

Il sindaco dice che il bracconaggio è un fenomeno ormai inesistente….

“Un incomprensibile atteggiamento pilatesco del sindaco di Ponza – hanno commentato i referenti dell’associazione -, che di fronte alla nostra richiesta ha negato non solo la possibilità di campeggio, ma anche di sbarco, accampando imprecisate ragioni di sicurezza (quali siano non è dato sapere, considerato che Palmarola non è completamente disabitata).  Il sindaco ha poi aggiunto che il fenomeno del bracconaggio è ormai molto ridotto, come sarebbe dimostrato dal citato ritiro del presidio della forestale dettato invece solamente dalla politica di tagli orizzontali attuata dal Governo”.

Senza il presidio dei volontari… una strada spianata al trappolaggio

Ora i volontari, nonostante la mancata autorizzazione, stanno presidiando l’isola con binocoli e macchine fotografiche, e avuta la notizia, il primo cittadino di Ponza ha annunciato ufficiosamente l’intenzione di prendere provvedimenti nei confronti di quella che considera un’azione illegale. “Se ciò si verificherà – fanno sapere dal Cabs -, l’amministratore locale spianerà indirettamente la strada a un’altra e molto più concreta, oltre che dannosa forma di illegalità: il trappolaggio e la caccia illegale agli uccelli migratori di ritorno ai siti di nidificazione”.

Quella spendig review che uccide gli uccelli migratori

Il passo primaverile dell’avifauna vive in queste ore il suo culmine anche nelle isole tirreniche, compresa Palmarola dove sostano migliaia di piccoli uccelli migratori diretti a Nord. L’unico presidio a barriera delle fucilate e delle trappole dei bracconieri in attesa è rappresentato dai due volontari del Cabs che sono riusciti a raggiungere l’isola nonostante il diniego del sindaco. Niente Corpo forestale dello Stato, come è accaduto negli ultimi  anni, a fermare l’illegalità e la stragi di primavera in nome della spending review.

Corpo forestale dello Stato cancellato, un deserto senza legge

“Le ragioni del bilancio statale – fa sapere la componente italiana dell’associazione europea -, sempre più lontane dalle esigenze reali della natura, hanno infatti creato un deserto senza legge, cancellando da tre anni il presidio del Corpo forestale dello Stato in questo sito, e questo nonostante anche l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) identifichi le isole di Palmarola, Ponza e Zannone come altrettanti punti caldi del bracconaggio italiano”.

Sull’isola di Palmarola le spiumate segno di attività venatoria

E mentre il sindaco chiede ai volontari di sbaraccare risultano evidenti le spiumate riconducibili alla attività venatoria, sempre vietata su quest’isola in tutte le stagioni dell’anno.

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LA REPLICA DEL SINDACO Vigorelli è irremovibile. “Avevo proibito ai volontari del Cabs di andare a Palmarola perché dal 1979 sull’isola esiste un divieto di campeggio. Ma soprattutto per ragioni di sicurezza. L’isola è disabitata, da tre anni non c’è neanche più il presidio della Forestale, carabinieri e capitaneria di porto la raggiungono raramente. Neanche i telefoni lì funzionano. Senza tenere conto che lo scorso anno ci sono state tre frane. Io dovrei prendermi la responsabilità di autorizzare la loro presenza in un posto senza alcun presidio di sicurezza? La verità è che quando, mesi fa, dissi loro che non era possibile alcuna autorizzazione, mi assicurarono che non sarebbero andati. Invece questo è il risultato, credo proprio che al loro rientro a Ponza troveranno la polizia locale. E non ditemi che sono anti ambientalista, perché da un mese a Ponza ci sono altre associazioni, come la Lipu, che fanno inanellamento per monitorare le migrazioni. Vengono da 25 anni e con loro non abbiamo mai avuto problemi”.