Aveva la patente revocata da mesi, eppure guidava la Lancia Ypsilon beige che nella notte tra giovedì e venerdì scorsi ha investito e ucciso Federico Salvagni, 16 anni, sulla provinciale che collega San Felice Circeo a Terracina. È uno degli elementi emersi dall’inchiesta lampo coordinata dal sostituto procuratore Marco Giancristofaro che ha portato all’arresto di Gioacchino Sacco, 49 anni, originario di Aquino ma residente da tempo a Terracina, accusato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, a Sacco la patente era stata revocata nell’ottobre del 2024 per violazioni al Codice della strada. Non avrebbe dunque potuto trovarsi alla guida. La scoperta aggrava ulteriormente il quadro già pesantissimo a suo carico: l’uomo, volto noto alle forze dell’ordine, è rimasto in carcere dopo l’udienza di convalida davanti al gip Laura Morselli.
Intanto oggi pomeriggio la comunità di Latina darà l’ultimo saluto a Federico. I funerali saranno celebrati alle 14 nella chiesa del Sacro Cuore. Tantissimi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando da tutta Italia, a partire dal suo istituto scolastico, il Marconi, che lo ha ricordato come un ragazzo pieno di vita, mite e generoso, il cui sorriso resterà impresso nella memoria di compagni e professori.
Una tragedia che ha scosso profondamente non solo la città, ma l’intero Paese, e che ora si intreccia con nuovi dettagli inquietanti emersi dall’inchiesta giudiziaria.









