Pd Latina, ecco i punti di radicale cambiamento per tendere la mano a Lbc

Alessandro Cozzolino

Niente poltrone? E allora parliamo prima di programmi. L’assemblea del Partito democratico di Latina ha fissato, nella seduta di ieri sera, gli obiettivi indispensabili per contribuire ad un buon governo della città, affidato con le elezioni del 2016 alla nascente civica Latina Bene Comune oggi a un bivio, che oseremo dire quasi esistenziale, a caccia di un sostegno allargato.

Per il Partito democratico ci sono cinque punti essenziali per concorrere al rilancio dell’azione amministrativa del governo cittadino di Latina, volendo rispondere positivamente all’appello lanciato dal primo cittadino Damiano Coletta e dal segretario di Lbc Francesco Giri.

“Il punto essenziale per il Pd – fa sapere il segretario locale dem Alessandro Cozzolino – è lo sviluppo della città, la qualità dei servizi, il rilancio del ruolo di Latina dal punto di vista culturale ed economico. Il Pd è per costruire un’alleanza cittadina larga con tutte le forze sociali, economiche e civiche per un governo adeguato alle esigenze di Latina, seconda città del Lazio e ancor di più oggi con il nuovo quadro nazionale in via di definizione, ha un ruolo centrale e indispensabile per la realizzazione di questo progetto, che va sostanziato con iniziative pubbliche da tenere già nelle prossime settimane, per un percorso aperto, trasparente e condiviso, che individui alcune azioni prioritarie concretizzabili”.

Ed è per questa ragione che già nel mese di settembre il Pd di Latina si propone di organizzare un evento aperto al confronto con tutte le articolazioni economiche e sociali della città per parlare del futuro di Latina. “Con questo spirito, e con la consapevolezza che l’azione amministrativa locale ha bisogno di maggiore slancio e incisività – aggiunge il segretario Cozzolino -, abbiamo considerato l’appello arrivato dal primo cittadino e dal segretario di Lbc per concorrere al rilancio dell’azione amministrativa del Comune di Latina, ponendo pochi ma essenziali punti programmatici sui quali lavorare da qui alla fine del mandato amministrativo”.

Di cosa si tratta? Riproponiamo fedelmente i cinque punti programmatici del Pd.

1. La città ha bisogno di cura e di manutenzione. La qualità della vita dei borghi e dei quartieri deve essere obiettivo prioritario per cambiare passo. Illuminazione pubblica, strade, servizi sociali, culturali e sportivi, in particolare il verde sviluppato su un progetto di “città giardino” e la cura delle scuole dovranno essere i punti essenziali per un approccio nuovo nel rapporto con il cittadino, al fine di dare credibilità alla risposta verso un bisogno di ripresa di fiducia.
2. Macchina amministrativa e personale: una macchina amministrativa efficiente e una nuova politica del personale sono indispensabili per un’azione di governo efficace. Dopo i problemi di instabilità, di incertezza e di contenziosi con il livello dirigenziale occorre una svolta netta nella gestione del personale per ristabilire fiducia reciproca e condivisione del progetto di rilancio delle professionalità e di efficienza e trasparenza della macchina amministrativa comunale. Il patrimonio prezioso di risorse umane deve essere messo nelle condizioni di esprimersi al meglio in un rapporto completamente nuovo per meglio servire le esigenze della comunità.
3. Urbanistica. Il settore deve essere rimesso in moto attraverso quattro direttrici: a) sblocco dei piani particolareggiati, documento di indirizzo programmatico generale dello sviluppo e della riqualificazione della città. B) adozione della delibera di utilizzo della legge regionale sulla rigenerazione urbana per un bando per l’utilizzo delle aree dismesse per il loro recupero e per la riqualificazione secondo le procedure previste e gli strumenti messi a disposizione. Oltre gli interventi diretti è possibile disciplinare l’utilizzo di programmi integrati convenzionati per il recupero e il riutilizzo in diversa destinazione delle aree dismesse secondo quanto previsto dalla legge. C) individuazione delle aree per un programma di edilizia economica e popolare privilegiando la qualità architettonica, bioedilizia, efficienza energetica e sismica. D) completamento via Massaro e viabilità retrostante e pedonalizzazione lungomare attuale. Concorso internazionale di progettazione del nuovo water front. Difesa del patrimonio delle aree del parco termale a cui la città di Latina non può rinunciare.
4. Rilancio del centro storico attraverso il rafforzamento delle funzioni culturali , istituzionali, commerciali e residenziali . Acquisto della Banca d’Italia, recupero di Palazzo M, riqualificazione e rilancio della storica sede del mercato annonario secondo gli standard dei mercati coperti delle principali città europee, il completamento del DMI- Casa della Musica e la valorizzazione del Palazzo della Cultura, del Museo Cambellotti e dell’ex garage Ruspi.
5. Gestione dei rifiuti: con la fine della gestione della Latina Ambiente il Partito Democratico avrebbe optato per un bando di gara europeo e per la esternalizzazione del servizio di raccolta rifiuti. O si segue una nuova strada rispetto all’attuale soggetto Abc oppure occorrono un radicale cambiamento nella gestione della politica dei rifiuti e la rivalutazione del piano industriale per ottenere significativi risultati nella pulizia della città e nella percentuale di raccolta differenziata.

Questi i punti programmatici del Pd per uno sprint dell’azione amministrativa. Ora serve una sintesi. La scorsa settimana il segretario di Latina Bene Comune ha lanciato i temi per un’osmosi con il Pd, ma anche con elementi esterni all’aula, il Movimento cinque stelle, e con i moderati “che fanno fatica ad avere un riferimento politico in chi, nel centrodestra cittadino, pensa di potersi riciclare solo cambiando casacca”. Serve una sintesi del programma, atteso che il Pd chiede un cambiamento radicale in alcuni settori amministrativi e che Lbc, dichiarando di non avere bisogno di numeri né di soffrire di crisi di inconcludenza, dice di voler mettere a sistema le energie della città su temi fondanti del suo credo (ambente, legalità, cultura, rigenerazione urbana, eccetera) da anteporre a un “presunto accordo di potere”.