Petizione per il cane trovato morto, l’impegno (solo) verso gli amici animali

pastore tedesco

Un cagnolino di 2 mesi è stato lasciato in auto ed è finito in coma mentre i proprietari sarebbero stati (il condizionale è d’obbligo perché ci sono le indagini in corso), tranquillamente al mare. Un pastore tedesco, invece, incatenato con queste alte temperature, è rimasto strozzato dalla sua stessa catena mentre cercava di allontanarsi. Impiccato nel tentativo di scavalcare una ringhiera.

Ieri è stato lanciato per l’animale incatenato al sole un appello, su change.org, al ministro dell’Interno Matteo Salvini, diventato la soluzione a tutte le ingiustizie. “Giustizia per il pastore tedesco lasciato al sole a Latina e morto impiccato” si chiama la petizione. “Vorrei che fossero puniti in modo severo – dice il testo della richiesta – i proprietari del povero pastore tedesco lasciato alla catena al sole con questo terribile caldo che per cercare ombra ha tentato di scavalcare la recinzione rimanendo impiccato alla propria catena. Una morte orribile per un povero animale già maltrattato lasciato in pieno sole con una cuccia di plastica rovente”.

Ricordiamo poi tutti il cane Lucky, picchiato e rinchiuso ancora vivo in un sacco della spazzatura e gettato come un rifiuto. L’animale era morto qualche giorno dopo, nonostante fosse stato trovato da alcuni passanti e affidato alle cure di un veterinario.

Sono storie terribili, assolutamente, di una violenza gratuita. E’ ovvio che chi prende un animale se ne debba poi prendere cura nel modo migliore. Difficile pensare che il cucciolo lasciato in macchina a San Felice Circeo sia stata una svista, una dimenticanza. Per questo il comportamento è inaccettabile.

Quello che lascia perplessi però è la reazione delle persone sui social. I commenti su Facebook, oppure agli articoli comparsi sul web relativi a queste vicende. I cittadini, che molto spesso vivono in un torpore più o meno evidente, si scatenano, iniziando ad inveire contro i responsabili di quello che soltanto da qualche anno (finalmente), è diventato un reato penale: il maltrattamento e l’uccisione di animali.

Non si scompone, il tastierista medio, per i reati (ancora presunti perché non c’è condanna definitiva), commessi dal padrone di Lucky sui suoi familiari: violenze sessuali sui nipoti e sulla moglie, maltrattamenti di vario genere. Quello che vede, quello che arriva, è soltanto la morte del cane. Perché?

Perché le sofferenze di un essere umano sono diventate meno importanti di quelle di una bestiola? Forse perché l’animale è innocente, non può far del male volontariamente ed è indifeso? Può darsi, una ragione sacrosanta. Ma non lo sono anche i bambini? E perché allora non si vedono post per i 2000 bimbi divisi dalle loro famiglie, soltanto nel mese di maggio, perché i genitori per dargli un futuro migliore hanno tentato di migrare dal Messico negli Stati Uniti?

E’ soltanto un esempio di una gravissima ingiustizia. Il presidente degli Stati Uniti vuole scoraggiare l’immigrazione con gli abusi sui minori, che non potendo essere arrestati, vengono tenuti per settimane anche nelle tendopoli. Piccoli, spaventati, soli. Eppure i post su questa vicenda sono pochissimi. Per questo più di 500 donne si sono fatte arrestare per difendere quei bambini. Tra loro c’era anche l’attrice Susan Sarandon, che è stata rilasciata dopo essere stata accusata di dimostrazione illegale. I leoni da tastiera però non si sono visti. Pochissimi i commenti su una vicenda e una manifestazione che mette i brividi. In quel caso significa prendere posizione? Può darsi, e allora quello meglio non farlo. Urlare contro chi maltratta gli animali, sfogarsi, scatenare la rabbia, è meno impegnativo.