Piccole Imprese e Attività: quale 2025 ci attende? Cominciamo a confrontarci

Economia & imprese 

Rubrica settimanale 

di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Ivan Simeone

All’inizio di ogni anno è consuetudine lanciarsi in bilanci e previsioni. Certamente viviamo momento complessi ed anche il 2025, secondo le prime analisi, possiamo definirlo “complesso”, anno con molte aspettative, speranze ma anche un susseguirsi di luci ed ombre. 

Nei giorni scorsi -23 dicembre scorso- è stato approvato lo schema del disegno di legge per le piccole e medie imprese per il 2025; documento che dovrà essere avviato al consueto iter parlamentare, lancia diverse proposte e misure che puntano a semplificare un po’ la vita delle nostre imprese. Ovviamente parliamo di previsioni, schemi di disegno di legge che potrebbe essere modificato nel corso dell’iter parlamentare. 

Il nuovo anno potrebbe portarci una facilità all’accesso al credito ed una semplificazione burocratica. 

Quello che oggi sappiamo è che le nuove linee guida si incentrano su alcuni precisi punti –come indicato da Anna Fabi su pmi.it dello scorso 24 dicembre, quali un sostegno fiscale per quelle imprese che aderiranno ad un contratto di rete, sostegno ai Confidi come strumento per facilitare l’accesso al credito da parte delle piccole imprese, delle innovazioni in ambito fiscale e un sostegno per il mondo dell’HORECA, il settore che racchiude la ristorazione alberghi e somministrazione, come incentivi a sostegno della Moda e del made in Italy.

Cosa molto interessate è la volontà di creare un Testo Unico per le start up e PMI innovative e per gli “incubatori”; speriamo che si guardi anche alle piccole realtà imprenditoriali e produttive. Inoltre è prevista la creazione della figura del “Garante per le PMI” con il fine di tutelare e sostenere il settore produttivo. 

Sempre verso le “start up innovative” giungono delle facilitazioni riguardo agli investimenti. Dal primo gennaio 2025 la detrazione IRPEF per chi investe nelle start up innovative sarà del 65%. Siamo fiduciosi che tutto ciò si traduca veramente in un rilancio delle nostre piccole e medie attività produttive. 

Ci auguriamo anche concreti interventi per le attività del commercio di prossimità, delle nostre attività artigiane e produttive. 

Le analisi del 2024 per il commercio non ci hanno portato nulla di buono. La crisi del settore continua imperterrita. Confesercenti di Area ha elaborato un documento sulla provincia di Latina che verrà diffuso in questi giorni e che fotografa la situazione attuale anche proponendo concrete iniziative.

Le previsioni per il nuovo anno sono incerte. Molti sono i fattori che potrebbero destabilizzare i processi produttivi. 

Le Famiglie non vedono ancora reali sostegni finanziari ed economici. Si parla di abbattimento dei tassi ma i mutui continuano a rimanere ad importi molto alti rispetto a qualche anno fa, mettendo a rischio i beni di molte famiglie che stanno mettendo mano ai risparmi ma fino a quando sarà possibile? Il 2025 dovrebbe “irrobustire” i processi di crescita economica, come ci riporta Enrico Quintavalle dalle pagine de “Il Sussidiario” ma le piccole realtà produttive? 

Vi sono speranze per un turismo che oggi ha ripreso a tirare e, con il Giubileo, si spera in maggiori entrate e maggiore sviluppo del settore con tutto l’indotto. Interessanti le analisi di Assoturismo – vedi www.assoturismo.confesercenti.it -.

Il nuovo anno dovrà essere sicuramente un anno di cambiamento, di innovazione. 

Le piccole attività dovranno necessariamente adeguarsi al nuovo che avanza e avviare processi di riorganizzazione aziendale se ancora non lo hanno fatto. 

Gli stessi Enti Locali dovranno mettere vera attenzione (e non politichese) verso le attività produttive territoriali. Il ruolo delle nostre Associazioni di Categoria, fin dal livello locale, dovrà essere più che mai essenziale per vigilare, proporre, confrontarsi senza fare sconti a nessuno.