Pinsoglio e Garcia Tena: ufficialità per gli innesti targati Juve

Erano da giorni a Castel di Sangro, per entrambi si aspettava soltanto l’ufficialità e finalmente l’annuncio è arrivato: il Latina calcio ha comunicato aver raggiunto l’accordo con “la società Juventus FC per l’acquisizione, a titolo temporaneo, dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori Carlo Pinsoglio e Pol Garcia Tena”. Il primo è un portiere nato a Moncalieri nel  1990, giunto in nerazzurro con la formula del prestito secco. Il secondo è un difensore, centrale e mancino, nato a Terrasa (in Spagna) nel  1995 è arrivato con la formula del prestito con diritto di riscatto.

LE PRIME DICHIARAZIONI DELLO SPAGNOLO

tenaIl centrale nato a 28 chilometri da Barcellona ha parlato così del suo terzo anno in serie B da trascorrere in terra pontina: “Abbiamo iniziato a lavorare duramente com’è giusto che sia nella fase del ritiro. Dopo una qualificazione ai playoff e una promozione in serie A, la mia volontà è quella di ripetermi a livelli importanti.  Il Latina è stata la società che, più delle altre, mi ha voluto: ho accettato la proposta convinto che qui si possa fare molto bene. Non mi piace fare proclami: in questo momento penso soltanto a lavorare per arrivare pronto all’inizio della stagione ufficiale. Mi considero un difensore polivalente, nel senso che sono un centrale ma posso adattarmi anche ad altri ruoli secondo le esigenze della squadra e le richieste del mister. Le due stagioni giocate in questa categoria mi hanno insegnato che la serie B è, a tutti gli effetti, un campionato difficile e logorante. Non esiste una squadra superiore alle altre o formazioni favorite,  l’esempio del Crotone dimostra come non ci sia nulla di scontato: nessuno avrebbe mai immaginato che potessimo andare in serie A. Con i primi risultati positivi in noi è cresciuto l’entusiasmo, abbiamo continuato a lavorare giocando un grande calcio vivendo alla giornata. Vivere alla giornata, pensando partita dopo partita, è il segreto per far bene in serie B: non bisogna porsi obiettivi e neanche abbattersi davanti a qualche difficoltà perché con 42 partite da giocare può succedere veramente di tutto. Il segreto è lavorare e mettersi a disposizione del collettivo per il bene della squadra”.