Pontini in Europa, Adinolfi sulle modifiche del regolamento UE

Matteo Adinolfi

L’europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi è intervenuto riguardo le modifiche apportate al Regolamento del Parlamento europeo, nuove norme relative alla difesa dei privilegi e dell’immunità. Queste, in una nota, le parole di Adinolfi:

“Abbiamo votato favorevolmente, come Lega Gruppo ID, alle modifiche del Regolamento del Parlamento europeo  relative all’articolo 7 sulla difesa dei privilegi e dell’immunità e all’articolo 9 sulle procedure in materia di immunità.  Si tratta di provvedimenti richiesti con urgenza dalla presidente Roberta Metsola, volti ad allineare le norme interne al Regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio, relativo all’attuazione della cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea (EPPO). Provvedimenti urgenti in seguito alla nota vicenda del Qatargate. 

Ai sensi dell’articolo 29, paragrafo 2, di tale Regolamento, laddove le indagini dell’EPPO coinvolgano persone protette da privilegi o immunità ai sensi del diritto dell’Unione, il Procuratore capo europeo deve presentare debita richiesta di revoca. Ad oggi, tuttavia, le richieste di revoca dei privilegi e delle immunità dei deputati possono essere trasmesse al Parlamento unicamente dalle autorità giudiziarie nazionali o dalle rappresentanze permanenti degli Stati membri.  Da qui la necessità di aggiornare i regolamenti. 

La questione è divenuta urgente in quanto, nel dicembre 2022, il Parlamento ha ricevuto, proprio dall’EPPO, una richiesta di revoca delle immunità delle MEP Eva Kaili e Maria Spyraki (PPE, Grecia). Sulla base di un rapporto investigativo ricevuto dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), vi è infatti il sospetto di una frode a danno del bilancio dell’UE, in relazione alla gestione dell’indennità parlamentare e, in particolare, alla retribuzione degli assistenti parlamentari accreditati. Data la delicatezza della questione e il quadro in cui il presente caso si colloca, dal momento che l’indagine dell’OLAF su cui si basa la richiesta dell’EPPO coinvolge anche Eva Kaili, già al centro del c.d. “Qatargate”, inchiesta dalla quale la presente rimane separata e distinta, abbiamo deciso di sostenere le proposte di modifica indicate. In questo modo rendiamo ancora più trasparente e efficiente il sistema di controllo e giustizia in Europa”.