“Il processo di stabilizzazione dei precari della sanità del Lazio, accompagnato dall’entusiasmo del presidente Zingaretti che ha presentato il decreto concernente l’approvazione del budget assunzionale per l’anno 2016 e per l’anno 2017 per le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale, si abbatte come una doccia fredda per la Asl della provincia di Latina”. A sbottare in materia di sanità è ancora una volta il consigliere regionale pontino di Forza Italia, Giuseppe Simeone il quale afferma che nel decreto approvato il 23 dicembre 2016 “si nota come la Asl di Latina non sia tra quelle autorizzate alla stabilizzazione di personale precario come indicato dall’art.1, comma 543, ex L.208/2015 che prevede che ‘gli enti del Servizio sanitario nazionale possono indire e concludere – anche in deroga alle previsioni del D.P.C.M. del 6 marzo 2015 in tema di disciplina delle procedure concorsuali riservate per l’assunzione di personale precario del comparto sanità – procedure concorsuali straordinarie per l’assunzione di personale’”.
“Vogliamo sapere dal presidente Zingaretti – incalza Simeone – per quale ragione la Asl di Latina sia stata esclusa dalle procedure di stabilizzazione dei precari che da anni lavorano, senza alcuna certezza sul proprio futuro, nei nostri ospedali. Vogliamo sapere se ci sono degli ostacoli, quali sono, e se ci sono perché non siano state trovare adeguate soluzioni per superarli. Vogliamo sapere se Zingaretti si rende conto della situazione che si vive, ogni giorno, negli ospedali pontini a causa della mancanza di personale medico, tecnico ed infermieristico. Solo qualche giorno fa in consiglio regionale il presidente aveva annunciato la soluzione definitiva ai nodi legati alla cronica assenza di personale nelle strutture sanitarie del Lazio. Ci aveva detto che la fase delle difficoltà era stata superata. Che la stagione delle deroghe era finita e che il 2017 sarebbe stato l’anno della svolta con un numero di assunzioni che avrebbero superato le cessazioni dell’anno precedente. Poi leggiamo questi decreti e il mondo virtuale in cui Zingaretti vive prende, di nuovo, il sopravvento sulla realtà. Quella che si concretizza nel Dea di II livello mai realizzato al Goretti di Latina, che passa per il Dea di I livello a Formia che stenta a prendere forma, e culmina nella situazione degli ospedali di Fondi e Terracina che faticano a sopravvivere ogni giorno proprio a causa della mancanza di personale, di interventi mirati alla valorizzazione dei reparti di eccellenza, della disorganizzazione e della sommarietà di atti come questo che acuiscono le emergenze e certo non le risolvono. In questo contesto uniamo la nostra voce a quella dei sindacati che, come il Cimo, hanno annunciato in caso di mancata integrazione del decreto lo stato di agitazione del comparto entro gennaio. Inoltre, le procedure per l’ammissione al concorso riservato agli aventi diritto sono poco trasparenti. Chi sarà escluso perderà il lavoro, dopo la cessazione dell’ultima proroga del contratto, determinando un’enorme ingiustizia e un grave danno per i cittadini che vedranno allungarsi le liste d’attesa per ricevere una prestazione sanitaria nei pronto soccorso, nelle sale operatorie e in ogni ambulatorio per visite ed esami diagnostici. Zingaretti risponda alle nostre domande che non sono le domande del folle. Ma quelle dei cittadini e del personale che ancora una volta si trova di fronte a promesse falsate e beffe anziché alla soluzione dei problemi in atto. L’efficacia, l’efficienza, la semplificazione e la trasparenza di cui Zingaretti si fa pregio nel decreto tornano ad essere macchie di inchiostro sulla pagina bianca della sanità del Lazio”.