Procedure Covid, è polemica. Simeone: “Si renda conto in commissione”

In mattinata l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato si era lasciato ad un commento politico abbastanza forte: “Ritengo inaccettabile che chi lavora accreditato al Servizio sanitario regionale non rinnovi i contratti di lavoro scaduti da oltre un decennio. Altro che la richiesta di fare i tamponi. Qui la richiesta è di firmare il contratto nel rispetto della pre-intesa. Ci sono migliaia di lavoratori che attendono il rinnovo del contratto secondo gli impegni assunti dalle Regioni. Ribadisco che il Lazio è pronto a fare la sua parte e presto porteremo in Giunta il documento che riguarda la copertura del 50%, così come deciso dalla Conferenza delle Regioni. A Questo punto non ci sono più alibi e ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”.

La dichiarazione dell’assessore non è sfuggita a Giuseppe Simeone (Forza Italia) che presidente della commissione sanità in Regione.

“Occorre avere rispetto per i ruoli e le istituzioni – ha detto – L’assessore D’Amato farebbe bene a rendere note in commissione Sanità tutte le iniziative che l’amministrazione regionale del Lazio mette in campo per fronteggiare l’emergenza Covid, in particolare modo in un periodo come questo particolarmente delicato, caratterizzato dalla ripresa delle attività lavorative dopo la pausa estiva e dalla riapertura delle scuole.

Spesso accade che si viene a conoscenza di accordi, intese, protocolli, solo attraverso gli organi d’informazione. Come per esempio nel caso del protocollo Regione-Fimmg sulla possibilità di effettuare i tamponi presso gli studi dei medici di famiglia, seppur in via sperimentale, a partire da questo mese di settembre, stando a quanto riportato da articoli di stampa. Sarebbe opportuno che tutti gli aspetti legati all’emergenza sanitaria venissero quindi divulgati dall’assessore nella sede consiliare preposta.

Allo stesso modo consiglio l’assessore D’Amato di avviare il tavolo di confronto con i privati sempre sul terreno dei tamponi in modo più diplomatico, cercando di privilegiare il dialogo e non lo scontro. Leggo di dichiarazioni bellicose sulla querelle infinita legata al rinnovo del contratto di lavoro della sanità privata, una vicenda che si trascina da oltre un decennio”. Mentre “sulla questione del rinnovo contrattuale della sanità privata l’assessore dimentica di dire che la Regione Lazio si deve far carico del 50% dell’onere degli aumenti contrattuali. L’assessore D’Amato ha avuto 7 anni di tempo per andare in giunta e procedere con la copertura del 50% dei costi del personale. Per quale motivo non l’ha ancora fatto? Chi governa ha il compito di trovare le soluzioni concrete e dare risposte certe. Vorrei evidenziare che Alessio D’Amato da più di due anni è assessore regionale alla Sanità e nei cinque anni precedenti era il responsabile della Cabina di Regia. Perché non riesce a portare a termine questa vertenza sul rinnovo?”.