Punti primo intervento, il comitato di Sabaudia vuole essere ascoltato

Il comitato in difesa dei Punti di primo intervento di Sabaudia sollecita la sua partecipazione agli incontri che si terranno in futuro per la trasformazione degli stessi, così come previsto dalla Regione Lazio. Il presidente Franco Brugnola denuncia il mancato invito alla riunione del 5 settembre scorso e per questo ha inviato un sollecito al Direttore sanitario e a quello amministrativo dell’Azienda Usl Latina e per conoscenza al nuovo ministro della Salute, all’assessore D’amato e al sindaco Coletta nella sua qualità di presidente della Conferenza locale sociale e sanitaria ricordando che deve essere garantita per legge la partecipazione dei cittadini.

In particolare l’articolo 9 della legge 241/1990 stabilisce che i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento.

Il comitato ritenendo che sia questo il caso e dopo aver raccolto nel corso della prima quindicina del mese di agosto 2018 8.767 firme, il 21 agosto successivo si è costituito formalmente per potersi confrontare con tutte le pubbliche amministrazioni interessate al fine di contribuire ad una applicazione della normativa vigente che consenta di garantire l’attuale livello del servizio dell’Emergenza sanitaria territoriale e nello stesso tempo di potenziarlo.

“Il nostro comitato – ha aggiunto Brugnola – è portatore degli interessi diffusi di tutti i cittadini di Sabaudia, dei residenti, delle persone che qui giornalmente vengono a lavorare nell’agricoltura, nell’industria, nel commercio, ecc. nonché di tutti quei turisti che l’estate scorsa hanno firmato l’atto di diffida a codesta Asl (seguito ad alcune note rimaste senza risposta), preoccupati per la prevista trasformazione di quello che per molti è l’unico presidio in grado di dare risposte alle emergenze/urgenze di tipo sanitario in questa città”.