Punti di Primo Intervento a rischio: schiarite per Cisterna, ma servirà un tavolo dei sette sindaci

Eleonora Della Penna

In questi giorni sono giunte dalla Asl pontina importanti schiarite sul destino dei sette Punti di Primo Intervento della provincia, messi a rischio da una recente informativa della Regione. Schiarite e rassicurazioni confermate anche dal sindaco di Cisterna, Eleonora Della Penna, durante la Conferenza dei sindaci sulla sanità convocata dal primo cittadino di Latina, Damiano Coletta.

 

LE RASSICURAZIONI DI CASATI

Della Penna è intervenuta alla riunione dopo avere incontrato il direttore generale della Asl di Latina, Giorgio Casati. Durante l’incontro il sindaco ha ribadito la necessità di preservare il Punto di Primo Intervento di Cisterna mantenendo la struttura e mettendo a disposizione del personale attualmente in servizio almeno un’altra figura che contribuisca alla gestione delle emergenze e del ricevimento dei pazienti. “Da due anni, anche e soprattutto dopo le aggressioni di cui sono stati oggetto i dipendenti – afferma il sindaco -, chiediamo a gran voce alla Asl di Latina di dotare la struttura dell’organico necessario per i 14mila interventi annui che mediamente svolge il presidio di Cisterna. Una cifra impressionante, alimentata anche dalla scelta di molti cittadini dei comuni limitrofi di rivolgersi al nostro punto di primo intervento per evitare le lunghe file del pronto soccorso dell’ospedale Goretti. Proprio nel corso di questa ultima riunione ho avuto rassicurazioni dal direttore Casati circa la disponibilità della Asl ad inserire nell’organico una nuova figura di supporto al personale sanitario”.
Al Commissario della Asl di Latina è stata ribadita la posizione del Comune di Cisterna sul suo Punto di Primo Intervento: andrà preservato come un riferimento essenziale del territorio sul piano sanitario: “E’ ovvio – ha affermato Della Penna – che ci sarà una alzata di scudi nel caso in cui la Regione Lazio decidesse strade diverse e che qualsiasi rimodulazione o riorganizzazione, che per quanto ci riguarda non può contemplare alcuna chiusura della struttura, deve passare attraverso un potenziamento dei servizi specialistici offerti e una adeguata campagna informativa.
La Regione Lazio deve assumersi la responsabilità delle decisioni calate sul territorio ma i sindaci devono potersi confrontare per dire la loro in rappresentanza delle comunità del territorio”.

 

UN TAVOLO DI CONFRONTO TRA SETTE SINDACI

Per tali motivi la prima cittadina di Cisterna ha proposto la convocazione di un tavolo di confronto con i sette sindaci dei territori coinvolti: “Tra noi stabiliremo una linea di condotta da seguire rispetto alle decisioni della Asl e della stessa Regione Lazio.
Questi concetti intendo ribadirli, così come già hanno fatto anche i membri della maggioranza in questi mesi e nell’ultimo Consiglio con l’ordine del giorno proposto, anche alla luce della spicciola disinformazione di qualche personaggio che cerca visibilità lucrando su un argomento così importante come la sanità nei nostri territori e nella nostra città anziché pensare che un impegno comune, in questo caso soprattutto, sarebbe del tutto auspicabile”.