Rifiuti, Civiche pontine: “Individuati siti senza definire i criteri per una valutazione sull’area”

In Provincia di Latina è in corso la scelta dei siti in cui realizzare gli impianti dei rifiuti e non far decidere alla Regione che se ne occuperà a breve. I sindaci e i consiglieri provinciali del gruppo Civiche pontine – Damiano Coletta, Giada Gervasi, Domenico Guidi, Antonio Terra, Paola Villa, Ernesto Coletta e Rita Palombi – hanno così sentito la necessità e il dovere di chiarire alcuni passaggi non evidenziati nelle varie tappe di un percorso che definiscono “articolato e pieno di ostacoli”.

“Anzitutto va riportata l’attenzione sulla direttiva europea che pone obiettivi virtuosi da raggiungere da parte dei comuni, province e regioni sulla percentuale di raccolta differenziata. Su questo aspetto, vanno riconsiderati a livello regionale e provinciale, la quantità di rifiuti di residuo secco conferiti nei siti di stoccaggio, considerando che l’obiettivo di ogni comune deve arrivare ad una produzione di differenziata del 65%.

Sui siti di compostaggio invece va evitato il pericolo di diventare la discarica di altre provincie e regioni e, a tal fine, va modificata la normativa regionale sui quantitativi da conferire”.

Civiche Pontine auspica che per entrambe le tipologie di impianto il Piano regionale dei rifiuti affermi, con norme cogenti, il principio largamente condiviso e deliberato anche dalla Giunta Regionale, ovvero che il ciclo dei rifiuti deve chiudersi all’interno dell’Ato.

Di fronte a questa situazione ci si dovrebbe concentrare ad indicare il sito per lo stoccaggio del residuo secco e la conseguente realizzazione dell’impianto, e lo si dovrebbe fare in maniera chiara e trasparente indicando i parametri e le specificità per la scelta del sito.

“Dal punto di vista politico, vogliamo ricordare che abbiamo più volte sottolineato la necessità di individuare in maniera condivisa quale percorso intraprendere per adempiere alla prerogative che l’art. 197 del Dls 153/2006 attribuisce alle Province. Tuttavia, nei mesi precedenti, si è arrivati ad individuare dei siti senza aver definito a monte i criteri per una valutazione sull’area, utilizzando le emergenze degli impianti del Lazio come strumento di pressione che impedisce l’indispensabile serenità per una scelta tanto importante quanto necessaria.

Alla vigilia dell’avvio della discussione del Piano in Consiglio regionale pare emergere in maniera non troppo velata un destino determinato a tavolino che non possiamo subire supinamente. Riteniamo che le energie dovevano convergere sull’individuazione del sito di stoccaggio, anziché impiegare gli organi Provinciali a lavorare su una proposta di legge regionale da parte del consiglio provinciale nelle cui more si prevede la possibilità di commissariare amministrazioni comunali che dovessero legittimamente opporsi ad una decisione calata dai vertici regionali per collocare una discarica dentro il proprio territorio.

È evidente e necessario stabilire una coincidenza dei confini territoriali dell’Ato tra i comuni che la compongono ma, non crediamo sia così urgente da dover precipitare qualsiasi percorso condiviso e democratico trasformando un processo iniziato con presupposti di condivisione e trasparenza con un atto coercitivo nei confronti di alcuni comuni. Chi guida l’Amministrazione Provinciale dovrebbe lavorare ad individuare una soluzione condivisa, anziché costruire le condizioni perché a decidere siano gli eventi o le emergenze”.

La proposta delle Civiche è questa: un sito collocato in contesto industriale, idoneo sotto ogni profilo tecnico/ambientale, preferendo, se possibile, quelli già nella disponibilità pubblica. Questo prima convocando la Conferenza dei Sindaci e subito dopo sottoponendo al Consiglio Provinciale l’approvazione di un atto deliberativo. Necessario inoltre verificare con gli uffici regionali se è possibile procedere, per questa fase, indicando una rosa di tre siti prima dell’approvazione del Piano Regionale dei Rifiuti, per poi giungere alla definitiva indicazione dopo aver completato le valutazioni tecniche e politiche all’interno dei Comuni dell’Ato.