Sabaudia, quando San Donato apparteneva alla comunità di Bassiano. Il libro di Daniela Carfagna

“Borgo San Donato, Comune appodiato di Bassiano”. L’espressione “esagerata” che nel corso degli anni abbiamo sentito utilizzare diverse volte da Domenico Guidi, storico nonché attuale sindaco del centro lepino tra i più piccoli della provincia di Latina, riassume scherzosamente un dato storico che oggi riemerge in un libro di Daniela Carfagna, interamente dedicato alla frazione di Sabaudia.

“Borgo San Donato nel Comune di Sabaudia: 80 anni di vita, 1000 anni di storia” sarà presentato da Luigi Zaccheo, scrittore e storico, giovedì 11 maggio alle 10.30 nel salone parrocchiale della chiesa di San Donato, alla presenza dell’autrice Carfagna, del commissario straordinario del Comune di Sabaudia, il vice prefetto Antonio Luigi Quarto, del caposettore Fabio Minotti e dei dirigenti degli istituti scolastici “Valentino Orsolini Cencelli” e “Giulio Cesare”, rispettivamente Marco Scicchitano e Miriana Zannella.

“Le paludi pontine, prima della bonifica idraulica fascista, non erano affatto il nulla, come si è voluto far credere… La palude veniva abbandonata dall’uomo durante la canicola estiva, ma era vissuta per almeno otto, dieci mesi all’anno… Il grande paradosso stava nel fatto che essa stessa, così ricca di vita, spesso la toglieva all’uomo a causa della malaria”, scrive il professor Zaccheo nella sua prefazione alla ricerca della dottoressa Carfagna, edita dal Comune di Sabaudia con il progetto grafico di Livia Caterino.

“La conservazione della memoria e la conoscenza della storia di un territorio è un dovere imprescindibile di quanti amministrano una città – spiega il commissario Quarto – Borgo San Donato, nel Comune di Sabaudia, nel corso degli anni non è stato fatto oggetto di molti studi e ricerche, per cui con convinzione abbiamo voluto portare a compimento l’iniziativa di realizzare una pubblicazione divulgativa, ma al contempo precisa e puntuale sulla storia di questa comunità, affinché i ragazzi delle scuole, gli insegnanti ed i residenti possano avere a disposizione uno strumento agile e prezioso per conoscere e mantenere vive le radici e la storia del borgo in cui vivono”.

L’approfondimento di Carfagna trae origine dal testo scritto da Feliciano Iannella nel 1985 il cui titolo è da Castrum Sancti Donati a Borgo San Donato in Comune di Sabaudia, che “rappresenta in assoluto – scrive l’autrice – il testo più completo e di riferimento per studiare questi luoghi”. “Ad esso ha fatto seguito nel 2007 – precisa la stessa – la preziosa pubblicazione a firma di Mario Tieghi e Marcello Trabucco Villaggio San Donato, corredato anche di numerose immagini, prospetti e piante sicuramente utili alla ricostruzione storica di questo sito”.

Per tornare a Bassiano e al suo legame con Borgo San Donato, o viceversa, occorre fare un balzo indietro rispetto alla storia “giovane” dell’Agro Pontino bonificato ed allacciarsi alle parole di Zaccheo. Furono i nipoti di Papa Bonifacio VIII ad acquistare per 140.000 fiorini d’oro, i castelli di Bassiano, Sermoneta, San Donato e Ninfa, cita Carfagna nel testo. Con la proprietà passata ai Caetani il rapporto con le popolazioni che usavano la pianura per il pascolo non fu sempre pacifico, ma diede origine nel corso dei secoli a numerose vertenze come quella della Dogana di Piscinara. Sul territorio di San Donato, che ricadeva in questa “dogana” caratterizzata da piscine, la comunità di Bassiano esercitava i propri diritti secolari. Ogni anno, infatti da tempi memorabili, nel mese di ottobre i bassianesi scendevano a valle per raggiungere la marina dove portavano a pascolare il bestiame. Il percorso era sempre lo stesso attraverso antichi tratturi la cui conoscenza veniva tramandata da padre in figlio. La vertenza nacque nel momento in cui i bassianesi furono costretti a fare i conti con gli ufficiali doganieri che contavano il bestiame sul quale era imposta la fida. I bassianesi, lepini dentro, difesero con tutte le loro forze i propri diritti fino allo scorso secolo. Con la nascita delle città nuove e quindi anche di Sabaudia, il territorio di San Donato fu strappato alla comunità di Bassiano che tuttavia ancora oggi è fortemente legata al borgo. Da qui l’assunto scherzoso del sindaco Guidi: San Donato, comune appodiato di Bassiano.

In quanto al testo di Carfagna, tratta anche altri aspetti della vita e della storia di San Donato a cominciare dal nome dedicato all’omonimo vescovo martire. Dunque una storia molto più antica della giovane vita dell’attuale borgo di Sabaudia.