Antonello Lovato ha preso la parola in aula rilasciando dichiarazioni spontanee davanti alla Corte. Visibilmente provato, ha ammesso la sua paura nell’affrontare per la prima volta un processo, ribadendo però di non accettare l’accusa di omicidio volontario.
“È inutile nascondere la mia paura. È la prima volta che affronto un processo e i miei avvocati mi hanno detto che sono qui con l’accusa di omicidio volontario. Questo non è vero”, ha dichiarato Lovato, raccontando di essersi trovato di fronte a una scena scioccante dopo il grave incidente che ha coinvolto Satnam Singh.
“Ho perso la testa, non ero io. Non ho mai voluto la sua morte, lo sottolineo. La notizia della sua morte, arrivata due giorni dopo, mi ha distrutto”, ha aggiunto l’imputato, affermando di pensare ogni giorno a Satnam e alla sua famiglia.
Lovato ha poi voluto sottolineare il suo ruolo di padre e lavoratore: “Sono un marito, un padre di famiglia. Ho sempre lavorato e non ho mai fatto altro. Sarò sempre vicino, da uomo, alla moglie di Satnam”.
Infine, ha dichiarato di aver aperto un libretto finanziario per risarcire la famiglia della vittima e ha assicurato la sua presenza a tutte le udienze del processo. “Sarò presente per dare il mio contributo. Grazie di vero cuore per avermi ascoltato”, ha concluso.









