Satricum, dagli scavi archeologici spuntano scheletri umani e animali

Uno degli scheletri rinvenuti a Satricum

Tre scheletri umani e due di animali disseppelliti nell’area di Satricum, in località Ferriere di Latina. Lo straordinario ultimo rinvenimento di antichi reperti negli scavi archeologici, a cura dell’équipe della professoressa Marijke Gnade dell’università di Amsterdam, dà ulteriormente ragione a 42 anni di attività silente, spesso bistrattata e anche ostacolata, nelle campagne dell’Agro Pontino, portata avanti da ricercatori olandesi.

Ogni estate giovani archeologi dalla pelle chiarissima, capelli biondi e occhi azzurri, non temono ustioni sotto il sole rovente né fatica nei fondi agricoli dell’azienda Casale del Giglio, e limitrofi, dove poco sotto i piedi spunta la storia che non ti aspetti.

In questa stagione, il gruppo di lavoro 2019, ha concentrato gli sforzi su una villa romana, realizzata sul più antico insediamento dei Volsci.

In un terreno abbandonato, tra l’ex scuola elementare delle Ferriere, messa a disposizione dal Comune di Latina ai ragazzi dell’università di Amsterdam durante la campagna di ricerca, vista la vicinanza del tracciato dell’antica strada che porta al tempio di Mater Matuta, sono stati eseguiti da tempo dei rilievi che hanno evidenziato indizi di costruzioni. Motivo per cui sono partiti gli scavi.

Rinvenute opere murarie realizzate su blocchi di tufo, ritenuti appartenenti a edifici della più antica città volsca. La nuova scoperta sarebbe compatibile con una villa romana, non imperiale, ma rurale. All’interno del perimetro, questa l’eccezionale novità, due scheletri umani, uno accanto all’altro, e due di animali, un cane e un bovino avvinghianti tra loro. Si tratta di una sepoltura? Poco più in là un altro scheletro, composto. Ecco in questo caso l’ipotesi di sepoltura scatta in automatico.

I nuovi reperti sono stati presentati al pubblico sabato, 24 agosto, durante una visita guidata dalla professoressa Gnade, organizzata dall’università di Amsterdam, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle province di Frosinone, Latina e Rieti e dell’azienda agricola Casale del Giglio. “Qui a Latina, non sono tutti amici come Casale del Giglio”, ha detto la professoressa Gnade, sottolineando il fatto che nonostante sia presente con i suoi ricercatori dal 1977 ancora viene vista con “sospetto”.

L’amministrazione comunale l’11 novembre 2016 le ha conferito la cittadinanza onoraria, per manifestare ufficialmente gratitudine da parte della comunità per l’ingente documentazione scientifica prodotta dal costante lavoro di ricerca, dedicato alla terra pontina, sostanziandolo con molteplici iniziative volte alla divulgazione, promozione e tutela della cultura più antica del territorio.

Ed è soprattutto nella promozione delle sue ricerche dedicate alla terra pontina che la professoressa Gnade lavora in solitudine: “Sono soddisfatta di questo pubblico – ha detto mentre sabato spiegava Satricum su una scala a libretto nel bel mezzo dell’area di scavo -: abbiamo realizzato una locandina fatta circolare su internet. Ed ecco qui”.

Presente alla visita guidata d’eccezione, proprio grazie alla locandina che lo ha incuriosito, intercettata sui social, Fabio D’Achille, consigliere comunale di Latina, presidente della commissione Cultura, recentemente anche con incarico di mandato per la promozione dell’arte contemporanea sul territorio e negli spazi dismessi del patrimonio culturale. Lui con la professoressa olandese si è sempre ben rapportato. E così, anche senza invito formale, a Satricum, D’Achille c’è andato lo stesso, restando incantato dagli ultimi ritrovamenti.

Sogna un progetto la professoressa Gnade, di rendere la villa romana disseppellita visitabile. Basterebbe una tettoia a protezione del sito, un po’ come è stato fatto per il tempio di Mater Matuta accessibile con permesso. Un progetto da realizzare con/per Casale del Giglio. La butta lì la docente nordeuropea. “Qui ci chiedono ancora cosa siamo venuti a fare. Ebbene, lo ribadisco per chi ancora non lo sapesse, siamo stati invitati dal Ministero italiano. Siccome l’Italia è piena di robe da recuperare e si è sempre occupata esclusivamente degli Etruschi, con tombe ricchissime, il Ministero nel 1977 ha chiesto all’università di Amsterdam se poteva provvedere ai poveri Volsci. Non c’è altro insediamento come quello delle Ferriere, una città grande sparita con l’invasione romana”.

Gli scheletri recuperati saranno catalogati e consegnati alla Soprintendenza. Si tratta di reperti importantissimi. Le centinaia di altre “testimonianze” di minor pregio, purtroppo vengono lasciate lì – come accade in tutti gli altri scavi archeologici – e nuovamente seppellite per sottrarle ai tombaroli.

Il sogno di Gnade è un progetto per mettere in mostra i resti delle costruzioni più significative. Dopo la delusione della scuola-cantiere di archeologia, mille metri quadrati dotati di arredi con un programma finanziato con soldi pubblici e finito in malora proprio davanti alla cantina di Casale del Giglio, la professoressa spera almeno nelle tettoie.

Di seguito le foto realizzate da Fabio D’Achille durante la visita guidata di sabato scorso nell’area archeologica di Satricum e un breve video che ritrae la professoressa olandese mentre spiega il progetto delle tettoie.