Scoppia la grana dell’emergenza smaltimento rifiuti umidi in provincia di Latina, 19 sindaci scrivono a Zingaretti

Nicola Zingaretti

Diciannove sindaci della provincia di Latina hanno scritto al presidente della Regione Lazio per sollecitare interventi urgenti e determinazioni conseguenti volti ad arginare gli effetti della crisi dovuta alla carenza di impianti in cui conferire la frazione organica dei rifiuti. Di seguito la lettera.

Caro Presidente,

ti è certamente noto che, a seguito dei due recenti sequestri operati dalla Magistratura agli impianti dove molti gestori del servizio di igiene urbana nei nostri Comuni conferivano la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) provenienti da raccolta differenziata, sta comportando rilevanti problemi gestionali, sia in termini organizzativi che economici. Prima il sequestro della S.E.P. di Pontinia e poi quello della ex Kyklos (oggi Acea Ambiente) di Aprilia, stanno imponendo da un lato la spasmodica ricerca di altri impianti fuori Regione dove realizzare  lo smaltimento, dall’altro si stanno determinando imprevisti costi aggiuntivi per le nostre casse comunali; costi che ormai si sono raddoppiati rispetto a quelli precedentemente programmati e inseriti in tariffa. Questa situazione di fatto sta annullando e se persiste annullerà, i vantaggi economici ed ambientale che la Regione Lazio intende perseguire con il  “Bando per le misure a favore delle attività di compostaggio e auto-compostaggio per la riduzione della frazione organica per i Comuni del Lazio e Roma Capitale”, pubblicato nello scorso mese di luglio; bando al quale molte Amministrazioni che qui rappresentiamo hanno aderito con prontezza e convinzione, presentando un progetto collettivo, innovativo e ambizioso che intende perseguire i medesimi obiettivi contenuti nel bando stesso.

Coraggiosamente la Regione, con tale bando, ha messo in campo per il triennio 2017-2019 significative risorse per far acquisire ai Comuni, tra l’altro, “impianti di compostaggio della frazione organica biodegradabile dei rifiuti urbani, utile alla produzione di compost, per consentirne il susseguente utilizzo da parte delle utenze conferenti, recuperare energia rinnovabile e diminuire i rifiuti urbani residui da trattare e smaltire.”

Lungi da noi qualsiasi idea di mettere in discussione le iniziative e i provvedimenti della Magistratura (che rispettiamo e facciamo nostre) è di tutta evidenza comunque che la situazione venutasi a creare con la chiusura forzosa dei suddetti impianti, sta costringendo le nostre Amministrazioni ad un esborso economico che potrebbe vanificare, se non addirittura compromettere durevolmente, i vantaggi potenzialmente derivabili dall’approvazione dei progetti presentati anche da altre Amministrazioni, in risposta al medesimo bando. Inoltre conseguenza inevitabile di tale situazione è la riduzione dei significativi risultati raggiunti dalla maggior parte dei comuni in termine di frazione percentuale differenziata.

L’incertezza nei tempi di definizione e di soluzione delle problematiche igienico-ambientali che hanno imposto tali chiusure determina a cascata una mancata definizione delle poste di bilancio (PEF sui rifiuti, in particolare) che le nostre Amministrazioni sono chiamate ad approvare entro il prossimo mese di febbraio. La considerazione vale soprattutto in riferimento agli obiettivi di legge che tutti i Comuni sono obbligati a rispettare rispetto alla raccolta differenziata, per la quale la FORSU rappresenta la componente principale.

Alla luce di tutto ciò, con la presente, è nostra intenzione avanzare le seguenti ipotesi di intervento:

1)      Istituzione immediata di un tavolo tecnico-operativo a livello regionale, anche con l’eventuale partecipazione dei rispettivi Prefetti, che metta in campo tutte le soluzioni di smaltimento individuabili a breve termine ed al minor costo possibile;

2)      Contributo “una tantum” della Regione a sostegno dei costi aggiuntivi in essere (le risorse potrebbero essere reperite, in ipotesi, tra somme che sono state messe a disposizione per il Bando e che sono risultate eccedenti rispetto ai progetti presentati);

3)      Autorizzazione in deroga a conferire presso altri impianti di compostaggio esistenti nella Regione Lazio per un tempo limitato (tre mesi) che permetta una definizione dell’eventuale riapertura degli impianti posti sotto sequestro;

4)      Ipotesi di normativa specifica e di incentivazione a breve termine di smaltimenti attraverso macchine dissipatrici e disseccanti della frazione organica, in grado di eliminare buona parte del peso (costituito in gran parte da acqua) nei medesimi rifiuti.

5)      Discutere la possibile costituzione di una futura A.T.O. per il compostaggio tra comuni omogenei ed interessati, per l’abbattimento dei costi di conferimento e una garantita gestione degli impianti stessi.

Per tutto quanto su esposto attendiamo tuoi cortesi e solleciti riscontri e relative determinazioni.

Cogliamo l’occasione per porgerti i nostri cordiali saluti ed i migliori auguri di un buon anno.

Pontinia (LT), 17/01/2018

Firmato digitalmente

Il Sindaco di Pontinia Ing. Carlo Medici

Il Sindaco di Latina Dott. Damiano Coletta

Il Sindaco di Aprilia Dott. Antonio Terra

Il Sindaco di Sabaudia Avv. Giada Gervasi

Il Sindaco di Terracina Avv. Nicola Procaccini

Il Sindaco di Fondi dott. Salvatore De Meo

Il Sindaco di Itri Dott. Antonio Fangiorgio

Il Sindaco di Minturno Dott. Gerardo Stefanelli

Il Sindaco di Sermoneta Dott. Claudio Damiano

Il Sindaco di Sonnino Dott. Luciano De Angelis

Il Sindaco di Bassiano Dott. Domenico Guidi

Il Sindaco di Maenza Dott. Claudio Sperduti

Il Sindaco di Monte San Biagio Geom. Federico Carnevale

Il Sindaco di Lenola Prof. Andrea Antogiovanni

Il Sindaco di Gaeta Dott. Cosmo Mitrano

Il Sindaco di Roccasecca dei Volsci Dott.sa Barbara Petroni

Il Sindaco di San Felice Circeo Dott. Giuseppe Schiboni

Il Sindaco di Prossedi Avv. Angelo Pincivero

Il Sindaco di Santi Cosma e Damiano Geom. Franco Taddeo